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È una di quelle storie che non tolgono un milligrammo al peso di una catastrofe la cui dimensione è ancora lontana dall’essere definitiva, semmai lo sarà. Ma che inevitabilmente toccano il cuore delle persone sensibili. E se quell’atomo di emozione positiva che producono fa bene a noi che siamo lontani migliaia di chilometri dal Giappone, figuriamoci l’effetto che può fare sulle persone le cui vite sono state colpite a morte, per sempre, dal terremoto e dallo tsunami, e su tutti i giapponesi ancora alle prese con un lutto collettivo immane.
 
La cagnetta Ban, sopravvissuta allo tsunami per tre settimane durante le quali era andata alla deriva nel Pacifico sui resti di un tetto, ha riabbracciato la sua padrona. L’animale era stato individuato venerdì scorso da un elicottero a circa due chilometri al largo di Kesennuma, nella prefettura di Miyagi, e il suo recupero aveva impegnato per alcune ore la Guardia costiera. La cagnetta, spaventatissima per il frastuono del rotore, era infatti sfuggita ai soccorritori che volevano portarla sul mezzo aereo e si era rifugiata su altri relitti galleggianti.
A quel punto gli uomini della Guardia costiera, hanno calato un gommone e poi hanno raggiunto e tranquillizzato l’animale, per portarlo infine sulla loro imbarcazione dove l’hanno rifocillato con acqua, biscotti e salsicce. Le immagini del suo recupero, naturalmente, avevano come si dice in questi casi fatto il giro del mondo. Nei servizi delle tv giapponesi e dei media internazionali si diceva che la cagnetta portava un collare scuro sprovvisto di qualunque indicazione utile per l’identificazione dei proprietari. E subito migliaia di persone si erano offerte per adottarla. Ma la fortuna ha voluto che anche la padrona della cagnolina fosse sopravvissuta alla catastrofe e che riconoscesse in tv l’«amica» ormai data per morta.
 
E ieri Ban e la sua padrona si sono ritrovate, sotto l’occhio delle telecamere, nel centro di accoglienza per animali dove era stata portata dopo il salvataggio. «Non ci lasceremo mai», ha detto la donna, mentre la cagnolina le saltellava intorno e si offriva ai suoi abbracci, da dietro una mascherina che non è riuscita a nascondere la sua grande emozione. Le immagini della loro felicità, che hanno rallegrato milioni di persone in tutto il mondo, hanno soprattutto regalato un sorriso e qualche attimo di gioia a un popolo che di quelle cose ha bisogno quanto degli aiuti materiali e della capacità organizzativa da mettere in campo nella ricostruzione.
 
 
Redazione
Il Giornale.it
 

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