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TEST COSMETICI, FORTI PRESSIONI PER RINVIO BANDO DA PAESI E INDUSTRIA DI SETTORE
Prosegue la raccolta firme per convincere la Commissione di Bruxelles a mantenere il bando. 
 
  
Il Parlamento e il Consiglio dei Ministri Europei hanno chiesto alla Commissione UE un parere circa la fattibilità del rispetto del bando totale dei test cosmetici su animali previsto per il 2013 per tutti i cosmetici, compresi quelli provenienti da Paesi extra UE (7° emendamento Direttiva 2003/15CE).

In vista del parere che dovrà rilasciare, la Commissione UE ha quindi indetto una consultazione che ha visto partecipare 14 Stati Membri, l’industria e le associazioni animaliste, tra cui la coalizione europea ECEAE (European Coalition to End Animal Experiments) ed Eurogroup for Animals, di cui fa parte anche la LAV. Tre gli scenari possibili in base agli esiti di tale consultazione e della conseguente decisione delle Istituzioni europee: il rispetto del bando, lo slittamento, il posticipo a data indefinita, in base alla convalida delle alternative nelle aree in cui non sono ancora disponibili test sostitutivi.

Preoccupanti le indicazioni fornite dai Paesi Membri: ad eccezione di Austria, Belgio e Svezia, a favore del rispetto del bando, la Norvegia si è espressa per uno slittamento, mentre Danimarca, Francia, Germania, Grecia e Italia sono a favore di un posticipo a data da definirsi, vincolata alla validazione di test sostitutivi. Olanda e Portogallo hanno indicato come il rispetto del divieto previsto per il 2013 possa rappresentare uno svantaggio mentre Finlandia e Slovacchia non hanno espresso nessuna opinione. Infine la Spagna ha indicato come il rispetto del bando potrebbe favorire lo sviluppo delle alternative, ma che al momento l’animale non sia sostituibile, soprattutto nei test di tossicità ad uso ripetuto.

L’Associazione europea dell’industria cosmetica (COLIPA) ha previsto una riduzione dei profitti del 5-20% se viene rispettata la data del 2013, pur sottolineando come le nuove materie prime della filiera cosmetica rappresentino solo il 4% l’anno. Più in generale l’industria cosmetica ha avanzato il dubbio che l’obbligo dei test su animali previsto in Cina possa costituire un problema in caso di rispetto del bando.

“La lobby dei test su animali non vuole perdere potere nemmeno in questo piccola fascia della ricerca che, come ha evidenziato COLIPA, occupa solo il 4% del mercato – commenta Michela Kuan, biologa, responsabile LAV settore Vivisezione – Purtroppo, a parte le associazioni animaliste, la grande maggioranza degli enti coinvolti nella consultazione non è a favore del mantenimento del divieto del 2013 e con grande probabilità la Commissione indicherà la non fattibilità del rispetto di tale bando, decisivo per la fine di questi inutili e dannosi esperimenti e per la sorte delle migliaia di animali ancora uccisi in questo ambito della ricerca”.

La LAV invita quanti non l’avessero ancora fatto, a firmare la petizione, disponibile alla pagina http://www.lav.it/index.php?id=1702 del sito dell’Associazione, per sostenere il divieto, previsto per il 2013, di fare e commercializzare cosmetici testati su animali in Europa.

“In seguito al parere della Commissione, infatti, inizierà l’iter di co-decisione tra Consiglio e Parlamento, per questo è fondamentale proseguire la nostra campagna a favore del rispetto del bando – conclude Michela Kuan – insieme alle coalizioni europee continueremo a sottolineare le motivazioni scientifiche ed etiche per le quali è possibile vietare totalmente i test su animali in ambito cosmetico, supportando l’opinione dei cittadini europei che si sono chiaramente dichiarati contrari alla sperimentazione in questo campo”.
 
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