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Si è preparato polpette con veleno per topi. Voleva uccidere l´animale, poi le ha ingoiate. Salvato
Lei ama il cane, lui tenta il suicidio
Maurizio Bologni
 
«Mia moglie ha attenzioni solo per il cane. E mi trascura» ha raccontato alla polizia. Per lui, D. R., 40 anni, calabrese residente a Firenze, era diventata un´ossessione. Roso dalla gelosia per quel «fido» giudicato troppo invadente, ha tentato di suicidarsi cucinandosi e mangiando polpette avvelenate con una polverina letale destinata ai topi. E´ vivo per miracolo.   
 
All´ospedale di Santa Maria Nuova gli hanno riscontrato nel sangue tracce dell´anticoagulante impiegato nel veleno per topi. Gli hanno somministrato «l´antidoto» e lo hanno salvato. Tutto comincia prima delle 19.30 di mercoledì in via del Ghirlandaio quando la polizia soccorre un uomo che si trova in auto. «Ho ingerito veleno per topi».
Arriva la moglie, origini siciliane, di 12 anni più anziana, e l´uomo dà in escandescenze, inveisce contro di lei, si allontana. Ai poliziotti la donna conferma particolari inquietanti.
 
«Nel pomeriggio ho visto mio marito che preparava polpette di carne infilandoci nel mezzo pastiglie blu. Temevo volesse avvelenare il cane. Sì, è vero, ne è molto geloso». Quando l´uomo viene rintracciato, spiega: «Avevo preparato le polpette per il cane, mia moglie pensa solo a lui, poi ho deciso di mangiarle io per suicidarmi».

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