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FIRENZE - Prima le associazioni animaliste, poi i gruppi su Facebook e ora il Consiglio Comunale: l’installazione che il celebre artista belga Jan Fabre dovrà tenere a Firenze i prossimi 12 e 13 maggio trova un’opposizione sempre maggiore, col passare dei giorni.
Varie associazioni come Lida, Pro Animals, Oipa, Laverabestia.org e CEDA, accusano Fabre di ricorrere a trovate sceniche ritenute di pessimo gusto, quali vitelli, renne, gatti imbalsamati e appesi a ganci o teste di cigni. Oppure, come in una installazione del 2007, dove protagonisti erano cani imbalsamati e agghindati con nastri e altri orpelli colorati. Gli animalisti, oltre al trauma provocato dal ricorso ad animali morti, mettono in dubbio che Fabre, contrariamente a quanto sostiene, metta in scena soltanto animali trovati già morti.
 
Adesso è la volta del Consiglio comunale di Firenze che lunedì dovrà pronunciarsi su di una mozione presentata dal PDL e sottoscritta da tutti i capigruppo, anche della maggioranza. La mozione chiede espressamente di «evitare che si tenga la rappresentazione dell’artista belga».
Fabbrica Europa, l’organizzatore dell’evento, assicura che non vi sarà niente contro gli animali, nell’installazione che si terrà il 12 e il 13 maggio dalle 20 alle 23 alla Stazione Leopolda. Ma sia gli attivisti (annunciato un presidio la sera del 12) che i consiglieri comunali vogliono opporsi comunque al «comportamento tenuto dall’artista nei confronti degli animali». Firenze si prepara così ad accogliere Fabre in maniera del tutto diversa da Roma, che nell’inverno scorso ospitò con successo di critica e pubblico lo spettacolo «Orgy of tolerance», in cui prendeva di mira pornografia e consumismo.
 
La Stampa

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