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FIOCCO, UN REGALO "DIFETTOSO"
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13 giugno 2008
Siamo quasi alla fine della scuola,
e mi sento di rivolgere un particolare pensiero ai genitori che vorranno fare un regalo ai loro figli.
Per esperienza so che c’è chi sta pensando di regalare un animale
. Lo schema è più o meno questo.
La famiglia Rossi decide che è arrivato il momento di avere un animale in casa, e a cena fanno una grossolana valutazione su quale specie cani, gatti, conigli. Questo sporca, l’altro abbaia, uno distrugge, sembra che non ci sia l’animale perfetto – invece c’è, ma è di peluche – poi però
optano per un gattino
.
Accade quindi che un giorno qualunque, in un negozio qualunque, ci sono dei gatti in vetrina. La bambina con insistenza chiede di averne uno e così i genitori lo comprano. Non sanno bene che tipo di gatto è, ma non importa, l’importante è avere un micio simpatico e affettuoso a casa. C’è da dire che la famiglia Rossi non conosce gli animali in genere, ma è assicurata da più persone che non darà problemi e che si abituerà presto.
Il gatto è tutto bianco con il pelo lungo, davvero uno splendore.
Decidono di chiamarlo Fiocco, ma il gattino non risponderà mai a questo nome perché si tratta di un gatto sordo.
Il manto bianco può essere portatore dei geni della sordità. Si è anche potuto osservare che i gatti bianchi sono più timidi e paurosi. Tutto questo la famiglia Rossi non lo sa perché non ha voluto informarsi adeguatamente prima di prendere un animale.
I primi giorni i bambini arrivano correndo dal
gattino
, che non sentendoli si spaventa e scappa. Poi lo chiamano ma non viene. Anzi il gattino sembra volere evitare gli esseri umani, si nasconde spesso ed esce a mangiare solo quando non ci sono. I bambini sono delusi dal regalo per la fine della scuola. Un giorno poi la bambina vuole prenderlo in braccio, mentre dorme su una sedia. Il povero micio, svegliato così improvvisamente, si spaventa e graffia la bambina.
Il signor Rossi decide di riportare il gatto dove l’hanno acquistato, ma il commerciante non intende restituire i soldi spesi. Non sa cosa fare ed allora decide di abbandonare Fiocco in una zona poco frequentata.
Tornando a casa spiega ai suoi figli che il regalo era “difettoso” e forse era meglio prendere un cane. A questo punto chiamano me. Mi spiegano tutta questa storia e resto allibita. Ma per loro non è successo quasi nulla, vogliono solo chiedermi di un cane.
Ho risposto che non hanno il diritto di avere un cane né qualsiasi altro animale. Che
quello che hanno fatto a Fiocco segnerà le relazioni dei loro figli, dal momento che gli hanno insegnato che gli esseri viventi sono cose che quando non vanno bene si buttano via.
Che gli animali non sono oggetti sono esseri viventi e nessuno ha il diritto di trattarli senza il rispetto che meritano.
Per la fine della scuola quindi regalate ai vostri figli un buon libro sugli animali e leggetelo insieme a loro.
Il rispetto nasce dalla conoscenza. Dall’osservazione.
Sonia Sembenotti
www.soniasembenotti.it
tratto dal Corriere del Trentino/Corriere dell'Alto Adige
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