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La «Doggy Bag»: accoglieremo animali anziani che nessuno vuole più
 
Doggy Bag, ecco il resort per cani orfani dei padroni Spesso un cane diventa un membro della famiglia a tutti gli effetti. E allora la preoccupazione, triste ma inevitabile, di molti anziani è che fine farà il proprio cucciolo quando non ci saranno più. Per rispondere a questa esigenza DoggyBag, neonata associazione torinese che sta mettendo in piedi un progetto per realizzare una sorta di casa di riposo per cani.
 
L’associazione, istituita a marzo di quest’anno, è stata pensata, voluta e realizzata da cinque signore con la passione per gli animali: Nicoletta Bolaffi, Cristina Donati, Paola Giubergia, Silvana Peyrani e Luisa Roscio. «Vorremmo aiutare gli anziani che spesso sono angosciati al pensiero che il cane che ha condiviso con loro la vita finisca in un canile o in mezzo a una strada», spiegano. L’idea è quella di realizzare delle casette in legno, magari con le ruote e colorate «per rendere l’ambiente più allegro», dice Luisa Roscio. Si parla di «moduli abitativi» a misura di cane ognuno con quattro «posti cuccia» riscaldati in cui il cane, probabilmente non più giovanissimo, avrà la propria coperta e i propri giochi.
 
Una «giovane amica architetto» sta studiando il progetto per le villette vista prato del «DoggyBag Resort» che dovrebbe nascere in un terreno adiacente al Rifugio di Lauriano Po che l’associazione aiuta a mantenere. Costo: 10 mila euro solo per realizzare le strutture. L’iniziativa dovrebbe partire già in autunno con una ventina di posti e sarà completamente gratuita, anche se ovviamente non si disdegnano contributi e donazioni volontarie.
«Ci assicureremo che ne usufruisca chi ne ha veramente bisogno», precisano le signore. Nei progetti l’ospizio canino dovrebbe poi funzionare anche come «pensione temporanea» dove gli anziani potranno lasciare il proprio cane se non possono occuparsene perché malati o ricoverati. A gestire il tutto sarebbe la proprietaria del vicino rifugio con la supervisione dell’associazione. Dei «DoggyNonno» potrebbero poi aiutare nella cura degli animali per coccolare, portare a passeggio e magari adottare, i loro colleghi pelosi in pensione.
 
In cantiere, anche l’affidamento di cani senza padrone a persone anziane che desiderano un animale ma che non possono mantenerlo «noi ci offriremmo, dopo un'attenta valutazione, di sostenere le spese per il cibo e le vaccinazioni», spiega Luisa Roscio. Ancora in fase embrionale invece un progetto per portare dei cani, opportunamente selezionati e addestrati, nelle case famiglia per aiutare i bambini che hanno subito violenza a guarire attraverso la cura e l'affetto di un cucciolo.
 
Progetti ambiziosi, ma le «DoggySister» non si scoraggiano: «Per ora - raccontano le signore - aiutiamo la Casa del cane vagabondo di Lauriano, pagando attraverso l’associazione le spese extra che sforano il budget finanziato dai Comuni». Il mantenimento annuale di un cane costa in media mille euro e sono diversi i soci sostenitori che hanno «adottato» un cucciolo per un anno. Ma chi vuole può sostenere l'associazione, e quindi il Rifugio e i diversi progetti, con una donazione spontanea. (doggybag@tiscali.it, telefono 366/806.95.99).
Sara Settembrino

La Stampa
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