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L'uccisione indiscriminata di animali domestici, punita dalla legge come reato penale, sta diventando un fenomeno diffuso nella provincia di Brescia.
L'ultima segnalazione arriva dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), che ha raccolto le testimonianze di molte delle signore che si occupano delle colonie di gatti nella zona di Desenzano. Il gruppo ambientalista ha denunciato che almeno 700 felini sarebbero stati fatti sparire negli ultimi anni nella cittadina del basso Garda. Una quarantina dei quali solo negli ultimi mesi.
Le "gattare", hanno riferito agli animalisti di aver notato che interi gruppi famigliari di felini scompaiono improvvisamente, mentre molti altri animali vengono trovati morti, avvelenati o vittime di ferite da armi da taglio. I fatti segnalati nella denuncia, riferita dal quotidiano Bresciaoggi, se verificati riportano d’attualità il triste fenomeno dell’uccisione di animali domestici, già preoccupante sul basso Sebino (leggi qui). Le donne a Desenzano si prendono cura delle grandi colonie di felini che si sono formate a Cornarolo, in via Gherla a Capolaterra, nell’ex falegnameria sotto il viadotto, in via Rivoli. E le uccisioni avverrebbero soprattutto vicino ad alcune cascine della zona.
Secondo quanto ha dichiarato al quotidiano Lorenzo Croce, presidente nazionale dell’Aidaa, "settecento gatti morti in un solo paese, anche se in un decennio, sono un numero impressionante. Sappiamo che stanno indagando le forze dell'ordine. Noi, attraverso il nostro servizio legale, informeremo anche il corpo di tutela degli animali della Forestale. I responsabili vanno individuati e consegnati alla giustizia".
In comune allargano le braccia: per punire i responsabili delle uccisioni, dicono, prima bisogna coglierli sul fatto. E non è facile. Il municipio di Desenzano ha costruito un canile e sta preparando un gattile. Inoltre rimborsa i costi della sterilizzazione degli animali randagi.
http://www.quibrescia.it