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CRISI SUI COSTI PER GLI ANIMALI E RISCHIO ABBANDONI

Animali in 6 casie su 10. Dal veterinario la spesa maggiore. Sempre più compagnie offrono polizze assicurative per coprire le cure

MILANO - Difficile resistere quando sono poco più di una palla di pelo, ti guardano con quegli occhioni da cartone animato e tuo figlio, aggrappato alla gamba, piagnucola con la voce più ruffiana del suo repertorio: «Me lo compri papà?». I problemi nascono dopo. Perché, se tutto va bene, riesci a cavartela con una spesa media di 700 euro all'anno tra cibo, vaccini, medicine e accessori (collare, cuccia, borsa da viaggio). Se qualcosa va male son dolori. Come, per rimanere tra i lieti eventi, quando si preannuncia un taglio cesareo: l'onorario può oscillare tra 101 e 1.300 euro.

Benvenuti nel meraviglioso mondo degli animali domestici, sette milioni di cani, sette milioni e mezzo di gatti, più svariate migliaia di pesci rossi, cocorite, tartarughe, conigli, criceti.

Sei famiglie su dieci ne hanno almeno uno. Che è fonte sicura di compagnia e affetto, ma occuparsene, oggi, sta diventando sempre più oneroso. «La crisi economica del Paese colpisce anche loro, e a risentirne è soprattutto la salute. Tra curare il cane e comprare un paio di scarpe al figlio, un padre sceglie ovviamente la seconda», racconta Marzia Novelli, presidente dell'Associazione 6 Zampe onlus, 1.500 iscritti in un anno e mezzo di vita. È lei a fare i conti: «Sul bilancio familiare gravano le spese per i vaccini annuali, 100-130 euro visita inclusa. Le analisi del sangue variano da 60 a cento euro. L'estrazione di un forasacco, una spiga insidiosa che si infila tra il pelo del cane quando si rotola su un'aiuola o in campagna, costa 100-300 euro». E senza calcolare imprevisti ancora più seri: estrarre un corpo estraneo dalla cornea (129-958 euro), togliere un dente (31-399 euro), fare l'elettrocardiogramma (46-270 euro), l'ecografia (48-291 euro) o una visita specialistica (112-499 euro).

CURE DI QUALITA' - «Le prestazioni su cani e gatti sono molto elevate e con il supporto delle nuove tecnologie non hanno nulla da invidiare a quelle umane. Questo però richiede strumentazioni sofisticate e costose, che giustificano i prezzi elevati», spiega Carlo Scotti, presidente dell'Anmvi, l'associazione nazionale medici veterinari. Una professione che da nessun'altra parte in Europa è amata come in Italia, dove i veterinari iscritti all'Ordine sono 26 mila, la previsione di crescita è dell'80% entro il 2020, ma la capacità di assorbimento nel mercato del lavoro è appena del 2%. «In Parlamento giace una proposta di legge che abbiamo sponsorizzato per sostenere i "Leavet", cioè i livelli essenziali di assistenza garantita per le fasce deboli, insomma una medicina veterinaria di base convenzionata. In parallelo, stiamo cercando di spingere le compagnie assicurative a proporre polizze per coprire almeno i grandi eventi — prosegue Scotti —. Sarà banale, ma dal nostro punto di vista prevenire è meglio che curare. E infatti dal 1° marzo al 30 aprile garantiamo visita e check up gratuiti per cane e gatto: hanno aderito oltre 2.500 ambulatori, chi è interessato può informarsi all'800.189.612».

LE POLIZZE - Alle assicurazioni i proprietari hanno cominciato a pensare. Le piccole compagnie documentano incrementi del cento per cento da un anno all'altro. Siamo ben lontani dai numeri della Gran Bretagna, dove Allianz, che è leader nel mercato inglese, assicura 800 mila animali. Però qualcosa comincia a muoversi anche qui, le più previdenti sono le donne intorno alla quarantina. Le spese delle polizze partono da 80 euro per un anno, con il rimborso dei costi del veterinario, della pensione nel caso in cui il proprietario si ammalasse, delle spese legali per i danni subiti o causati dal proprio animale. «La più richiesta è quella per il cane. Abbiamo cominciato a proporla in sordina ai nostri clienti tre anni fa. Le cifre non sono ancora interessanti, però siamo passati dai 50 contratti del 2005 ai novanta del 2007», interviene Paolo Duse Masin, di Broker On Line. La stessa esperienza appartiene ad Alberto Mauri, che a Torino si è inventato il prodotto «Amici miei» per coprire le spese da infortunio e malattia per tutti i quattrozampe fino ai dieci anni: «La polizza più bassa costa 81 euro. La vendiamo dal 2005, ogni anno raddoppiamo i clienti». L'Associazione 6 Zampe da subito ha proposto ai suoi iscritti una tessera associativa che comprende l'assicurazione. Costa 80 euro e copre sia la responsabilità civile che le cure diagnostiche. «Non è obbligatoria, ma finora tutti l'hanno voluta sottoscrivere. In fondo è molto più doloroso decidere di abbandonare il cane o il gatto perché non si riesce a mantenerlo. La sorpresa è che anche qualche studente, di quelli che vivono fuori sede, ce l'hanno chiesta. E poi le famiglie, perlopiù nei grandi centri urbani», dice Marzia Novelli.

SCELTA ETICA - Mai come adesso prendersi cura degli animali è politicamente corretto. Il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti Barack Obama, a un comizio a Las Vegas, ha dovuto promettere: «Sarò il presidente di tutti gli americani, animali compresi ». Del resto, proprio Bill Clinton, il marito della sua competitor nella corsa alla nomination, durante la permanenza nella Casa Bianca concesse al gatto Socks l'onore di utilizzare come cuccia la poltrona che fu di Abramo Lincoln (salvo poi liquidarlo a una segretaria a fine presidenza). Ma qui più che la politica conta l'etica. Per acquistare un cane o un gatto ed essere sicuri di volersene prendere cura quando è piccolo, adorabile e coccolone, e quando è anziano e acciaccato. In mezzo, giornate buone e meno buone, divertenti e noiose, semplicissime e complicatissime, proprio come per gli umani.

Elvira Serra - 18 febbraio 2008
Fonte: http://www.corriere.it/animali


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