Un'intera colonia di gatti sparita, fatto salvo qualche esemplare. È quanto denuncia la "gattara" Luisa Zaffaroni, che in soli due mesi ha visto sparire di circolazione gran parte dei gatti di cui si occupava.
La volontaria da circa dieci anni sfama e fa vaccinare, sterilizzare e curare i randagi della zona di via Giordano Bruno (na traversa di via Marco Polo), per i quali ha ricavato delle cucce in un terreno sito nei pressi della chiesa di San Carlo.

Sul posto ultimamente era comparso anche dell'Eternit, poi rimosso e portato chissà dove. Il permesso di curare gli animali sul posto le era stato dato ai tempi dai vecchi proprietari, una nota famiglia di industriali della città.

Durante quest'inverno, racconta la signora Zaffaroni, la ventina di gatti che curava, quasi tutti giovani, in buono stato, le femmine tutte sterilizzate per evitare inopinate esplosioni della popolazione, si sono ridotti a quattro soltanto.

Uno dietro l'altro sono scomparsi, fra dicembre e febbraio scorsi, parallelamente al ritrovamento nella zona del "rifiugio" per gatti di pallottole di stagnola con tracce di cibo, come per dare dei bocconi. Avvelenamenti? Difficile da provare, poiché nè la volontaria nè chi l'ha aiutata hanno trovato traccia dei corpi delle bestiole, che per natura quando soffrono tendono ad isolarsi. «Da anni stavano lì e non si allontanavano quasi mai, dove c'è cibo e cura il gatto resta. Di sicuro non se ne sono andati sulle loro zampe».

Dell'orda famelica e fremente di fusa che ogni mattina all'alba accoglieva la signora Zaffaroni è rimasto ben poco, e in modo che a lei appare decisamente sospetto.