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CHENGDU

Dodici orsi bruni asiatici sono stati salvati da alcune «fattorie della bile» nella Cina sudoccidentale. La fondazione di Hong Kong "Animals Asia Foundation" li ha presi in cura dopo che sono stati tolti ad alcune fattorie nella provincia del Sichuan, dove, come è pratica corrente e legale, erano chiusi in gabbia per prelevare dal fegato la bile, usata in preparazioni della medicina tradizionale cinese. Tredici animali sono stati sequestrati ieri dal dipertimento forestale del Sichuan e uno di loro è già stato sottoposto a eutanasia perché troppo malato, apparentemente di un tumore al fegato.
 
Gli orsi salvati, che grazie ad un accordo con il governo sono stati portati al Moon Bear Rescue Center, soffrono di una serie di malattie dalla cecità a tumori al fegato, tutti sono in stato di profondo stress con ferite al capo provocate dallo sfregamento contro le sbarre nel tentativo di sfuggire alla tortura. Adesso saranno sottoposti a un mese di riabilitazione intensiva fra controlli medici, cure e cibo.
 
La Cina è tornata ad autorizzare le fattorie della bile negli anni Ottanta affermando che la pratica avrebbe protetto gli orsi bruni selvatici, soddisfacendo la richiesta di bile sul mercato con gli animali in cattività. Secondo Animals Asia, mancano dati sulla popolazione di orsi selvatici per valutare se la strategia abbia avuto successo. Intanto in 247 fattorie, ci sono almeno 7.000 orsi sottoposti a prelievo di bile ma secondo la "Animals Asia" potrebbero essere ddirittura diecimila. 
 

lastampa.it

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