C’era una volta Timbuctu, un programma interessante, che parlava di natura, animali, persone...insomma di VITA.
 
Ciò che mi ha sempre colpito di questo programma è il perfetto connubio tra informazione e sentimento,  reportages che non solo mostrano magnificamente ciò che esiste e avviene nel mondo ma a volte criticano anche, in modo sempre educato, mai urlato, ciò che non va, che non è consono alla natura animale o ambientale, che raccontano di un sottile equilibrio sempre più minato dalle continue ingerenze dell’uomo.

 

Ma, si sa, in Italia ciò che è cultura non interessa poi tanto…diciamo pure che spaventa quasi! Questo perché? Sono i telespettatori a scegliere i programmi dal basso quoziente intellettivo o è chi ha potere decisionale sul palinsesto televisivo che preferisce mantenere nel torpore dei Grandi Fratelli o delle Isole le nostre menti?

E così sembra che qualcuno non ritenga più necessaria la presenza di Timbuctu su RAI 3. Nessuno osava chiedere la prima serata come era all’inizio, non sia mai!, ma la domenica mattina dava forse qualche fastidio? Toglieva audience a qualche surreale “reality”? Non mi pare.

 
I leoni della savana, gli orsi polari, il giaguaro dell’Honduras, le scimmie della Thailandia, i ghepardi della Namibia, gli elefanti del Borneo: solo alcune delle meraviglie del nostro pianeta che molto probabilmente molti di noi avranno la possibilità di vedere solo in un documentario. E sono tutti lì, così vicini che quasi pare di toccarli.
 
Meglio assistere a dei “reali” passi di danza o avere la fortuna di ascoltare un bell’esempio di turpiloquio di finti naufraghi su una finta spiaggia per derelitti alla ricerca della fama perduta? E’ davvero questo che vogliamo vedere..o meglio farci propinare?

 

Come sempre, grazie a tutti per il vostro appoggio,

 

Elena Vandelli
www.gattopoli.it

 

 *  *  *

Testo della mail:

Oggetto: TIMBUCTU

   

e-mail:  caterpillar@rai.it

 

   

(firma)