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 «Quando è nato, era il più piccino della cucciolata: ed era rimasto invischiato nella placenta gli ho liberato il musetto e ha respirato. È rimasto 13 anni con me. E ora, non posso sopportare che soffra, o stia male, lontano da me»: si chiama Andrea, il giovane spezzino cui è stato rapito il cane, in pieno giorno, nel quartiere della Scorza. E lui, il suo cane fedele, ormai anzianotto, si chiama Piqù: perché quando è venuto al mondo era il più piccino ed è stato ribattezzato «piculin», con un affettuoso nomignolo dialettale.
 
È un meticcio, Piqù. Ora è grande, ha i baffetti chiari tutto attorno al tartufo: e una zampetta bianca, offesa, che lo fa trotterellare un po’ da una parte. È buono come il pane. Perciò non ha reagito, quando è stato afferrato al volo davanti al giardino di casa, sotto gli occhi dei passanti: due uomini l’hanno sollevato e messo sull’autobus di linea e sono spariti. Chi ha visto, e ha poi testimoniato del fatto, non ha avuto nemmeno il tempo di capire.
 
Solo quando il proprietario si è reso conto che Piqù era sparito è scattata la denuncia e la gente ha confermato: un vero e proprio rapimento. «Un caso inquietante, purtroppo non unico - ammette Antonietta Zarrelli, responsabile dell’ufficio tutela animali - spariscono cani e gatti. A volte sono cuccioli, e si può ipotizzare che siano rivenduti o usati per l’accattonaggio. Quando si tratta di un cane adulto, come Piqù, il timore è che dietro possa esserci qualche giro losco».
Non è un mistero: i cani e i gatti servono al sottobosco delle lotte clandestine, quando non finiscono sul marciapiedi, a fare una vita tremenda, come esca per la compassione. In canile, quest’anno, ne sono arrivati diversi, usati e scaricati in fin di vita. «Noi speriamo che non sia accaduto niente a Piqù – si augura la Zarrelli – soprattutto, se qualcuno sa dov’è, lo faccia trovare. Se non vuole farsi avanti, lo lasci sotto il Comune, legato da qualche parte: noi provvederemo a riconsegnarlo». Andrea, da parte sua, è pronto anche a offrire una ricompensa: «Voglio solo che torni a casa – spiega – magari è stato lasciato in giro,e qualcuno l’ha preso per aiutarlo, in buona fede, credendolo abbandonato. Io ringrazio chi vorrà aiutarlo: ma per favore, fate che ritorni a casa».
 
Se qualcuno vedesse Piqù, è pregato di segnalarlo all’ufficio Tutela Animali, 0187727410, o alle forze dell’ordine, che stanno collaborando per trovarlo e riportarlo a casa. In quanto alle sparizioni, il servizio sta indagando con le forze di polizia e si sta cercando di capire che cosa ci sia di concreto dietro alle voci sui combattimenti clandestini.

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