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Canada, alla sbarra il killer di husky
NEW YORK - 22/04/2012  - Un canadese, Robert Fawcett, aveva confessato un paio di anni fa di essere stato il serial killer di una cinquantina di cani da slitta, di cui era responsabile come manager di una società della British Columbia che organizzava corse nella neve con le carovane trainate dagli animali per i turisti del complesso sciistico di Whistler.
 
Il sostituto procuratore della British Columbia adesso ha incriminato l’uomo per «crudeltà contro gli animali, avendo causato dolori non necessari e sofferenze a un certo numero di cani». Le autorità dello stato canadese nel Nord Ovest, sulla scia di quella spietata esecuzione che avvenne il 21 e il 23 aprile del 2010, hanno poi introdotto leggi specifiche che proteggono gli husky, i cani delle slitte usate per fini commerciali, trasporti e turismo.
  
Quando gli affari rallentarono dopo il picco dei Giochi olimpici invernali del 2010 a Vancouver, il manager uccise sistematicamente gli oltre 50 husky, ormai diventati inutili: alcuni furono freddati a colpi d’arma da fuoco, ad altri fu tagliata la gola con un coltello. Fawcett eliminò gli animali che aveva selezionato davanti a centinaia di altri husky, con il risultato di impressionare il resto dell’allevamento e di rendere i superstiti più aggressivi.
    
A dare il primo allarme sulla carneficina, come nelle storie eroiche di cani che superano stress indicibili per raggiungere la salvezza, fu una delle vittime, che era stata soltanto ferita dal padrone traditore: l’husky superstite, salvato dall’istinto di sopravvivenza, riuscì a strisciare fuori dalla fossa dove stava per essere sepolto assieme ai suoi compagni giustiziati da Fawcett e a trovare la strada per l’albergo di Whistler.
      
La strage, compiuta esattamente due anni fa, divenne di dominio pubblico dopo che lo stesso Fawcett aveva ottenuto un compenso in denaro, chiesto come risarcimento per lo stress post-traumatico provocato dall’esecuzione di massa. A sua difesa, l’uomo sostenne che gli era stato ordinato di sbarazzarsi di un certo numero di animali perché l’attività della società, la Howling Dog Tours (Tours dei cani ululanti), aveva subito un pesante rallentamento per il calo dei turisti duna volta terminate le Olimpiadi. E mantenere i cani costava caro.
L’episodio del killeraggio sommario e inumano avvenne anche perché il veterinario, al quale la Outdoor Adventures Whistler, - - l’azienda che controlla sia l’albergo di Whistler sia l’allevamento degli husky aveva chiesto di praticare l’eutanasia sui cani da eliminare si era rifiutata di farlo.
   
La causa legale che ha portato all’incriminazione di Fawcett era stata avviata dalla società per la prevenzione della crudeltà contro gli animali della British Columbia (Society for the Prevention of Cruelty to Animals, Spca) e dalla Polizia Canadese a Cavallo (Royal Canadian Mounted Police, Rcmp). I due enti hanno assunto un team di medici legali per le indagini. Esaminare le prove è costato 225mila dollari, metà dei quali forniti dallo stesso governo della British Columbia.
     
Si è trattato di uno dei casi più gravi al mondo di crudeltà contro gli animali e dell’indagine più complessa che la Spca abbia mai intrapreso. Alla fine dei sopralluoghi sulla fossa comune furono recuperate le carcasse di 56 cani.
  
GLAUCO MAGGI
La Stampa

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