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CAMERA A GAS PER GATTI
 


Trecento euro di multa per aver esercitato abusivamente la professione veterinaria. Prescrizione (l’estinzione per il decorso dei tempi di durata) del reato di maltrattamento di animali. Si è chiuso così il processo a Gianni Buzzi, lo storico presidente factotum dell’Enpa di Savona finito a processo insieme ad altre volontarie animaliste per la terribile vicenda dei gattini gassati nella “scatola a gas” (nella foto) scoperta e sequestrata nel 2003 nella sede della protezione animali di corso Vittorio Veneto.

Alla fine insomma, per quanto con una pena mite, il vulcanico animalista savonese che aveva insistito per essere processato per dimostrare la completa innocenza (rifiutando l’opzione del decreto penale di condanna scelta dalle altre indagate negli anni scorsi), è stato condannato dal giudice Marco Rossi su richiesta del sostituto procuratore Alberto Landolfi.

Una condanna di cui Buzzi ha ascoltato in aula la lettura del dispositivo e poi duramente commentato. «Mi consideravo e resto convinto della mia assoluta innocenza - ha detto - se la giustizia è questa, vorrà dire che non pagherò alcuna multa e mi farò portare in carcere. Mi sembra più onorevole piuttosto che accettare una condanna per un reato che non ho commesso.
Mai ho creduto di potermi sostituire ad un veterinario, mai ho consentito che venissero uccisi gatti solo per toglierli di mezzo.
Non mi sono opposto alle soppressioni, è vero, ma di mici appena nati che non avevano alcuna possibilità di vivere senza soffrire e che viceversa sono morti senza alcuna sofferenza. Da quarant’anni combatto tutti i giorni per difendere ogni tipo di animale e considero una beffa, un’onta, un’ingiustizia, essere stato condannato oggi. Ripeto: non pagherò, andrò in carcere piuttosto. Questo è tutto ciò che voglio dire».

Un'amarezza basata sul fatto che Gianni Buzzi sperava di riuscire a dimostrare che oltre al mancato maltrattamento non sussisteva neppure l’altro reato per cui era a processo, il 348 del codice penale, “esercizio abusivo della professione veterinaria”, per cui alla fine è stato considerato responsabile.

«Faremo appello - conferma il difensore di Buzzi, l’avvocato Luca Morelli - è una sentenza che ci ha stupito perché a nostro parere quel tipo di soppressioni non dovevano essere effettuate alla presenza di veterinari e comunque non era certo Buzzi che si sostituiva a loro. L’Enpa in quegli anni spendeva, come spende oggi,
fior di quattrini per pagare le spese veterinarie necessarie per gli animali feriti e bisognosi, in quelle occasioni non li aveva interpellati perché riteneva di poterlo non fare, in buonafede».

«E’ importante comunque chiarire che anche per il reato di maltrattamento, che pure era prescritto, noi siamo convinti dell’innocenza - conclude il legale - il reato prevedeva infatti uno stato morale particolare, di sadismo, mentre lo spirito di Buzzi e degli altri volontari non era certo di fare del male ma semmai evitare delle sofferenze ad animali che diversamente sarebbero stati gettati nei cassonetti o soppressi in chissà quali modi da chi li portava alla sede della protezione animali di Savona per disfarsene».

Dario Freccero

Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/savona/

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Alleghiamo inoltre il messaggio inviato dal volontario che ha fatto la segnalazione e da cui è partita la denuncia:
27/02/2008 - 22:53
Giorgio CAZZANTE, Albisola Superiore (SV)

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Sono l'ex volontario dell'ENPA che si è occupato personalmente di segnalare la vicenda della camera a gas agli ex colleghi di Torino, con l'aiuto di tre ex volontarie che si erano offerte con me di appurare la cosa. Tengo a sottolineare che contrariamente a quello che vuol far credere il Presidente, non siamo tutti scemi.

Le soppressioni avvenivano DI ROUTINE come ho detto all'epoca e come continuo a dire. Avvenivano per cuccioli di cane e gatto: la regolamenatazione? Dovevano avere gli occhi anoca chiusi. Bastava solo questo.

Non voglio condannare l'associazione, che ha anche fatto, nel corso degli anni, attività importanti per gli animali. Voglio solo dire pubblicamente, come ho già fatto anni addietro ai tempi della denuncia, che NON SIAMO VISIONARI e che le cose le abbiamo viste. Addirittura in un contesto drammatico pure io ho soppresso due gattini che erano stati lasciati fuori dalla porta per un giorno e mezzo.

Da lì ho deciso di denunciare. Questo solo per chiarire le cose

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