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Indagini avviate dalle Guardie Giurate del Nucleo di Vigilanza zoofila di LIDA e WWF; denunciato a piede libero un giovane di Sommatino, in provincia di Caltanissetta, per i reati di maltrattamento di animali (art. 544-ter) e detenzione in condizioni incompatibili (art. 727) del Codice penale. La Procura di Caltanissetta apre un fascicolo in base agli accertamenti delle Guardie, mentre il GIP del Tribunale ordina il sequestro cautelare dell’animale.
Un’operazione delle Guardie zoofile della LIDA (Lega Italiana per i Diritti dell’Animale) e del WWF (Fondo mondiale per la Natura) si è svolta a Sommatino (CL) negli ultimi giorni, ed ha permesso di salvare da gravissimi maltrattamenti e sevizie un cane femmina di piccola taglia detenuto in condizioni incompatibili ed in stato di grave incuria; subito sequestrato, il povero animale è stato affidato all’Associazione LIDA. Le indagini sono state portate a termine dalle Guardie Giurate dei Nuclei di Vigilanza zoofila di LIDA e WWF e sono iniziate grazie ad un puntuale servizio di controllo del territorio, che in un anno di attività in quasi tutta la provincia ha messo in luce una preoccupante realtà sulle terribili condizioni di detenzione degli animali nel Nisseno e sulla diffusione di maltrattamenti generalizzati ed estesi.
Presso un angusto locale in stato di abbandono in una via periferica di Sommatino, le Guardie zoofile accertavano la detenzione di una cagnolina rinchiusa all’interno di una piccola gabbia per conigli le cui dimensioni consentivano a malapena all’animale di stare accucciato; il locale, inoltre, si presentava buio e ricolmo di rifiuti di ogni genere. L’animale non aveva alcuna possibilità di movimento a causa dello spazio assolutamente inidoneo (fondo della gabbia in rete, feci ed urine accumulate sul pavimento sottostante, assenza di acqua da bere). Il cane è stato quindi sottoposto a sequestro probatorio dagli Agenti di LIDA e WWF mentre per il proprietario, un giovane del luogo, è scattata l’immediata denuncia alla Magistratura con l’accusa di aver commesso i reati di cui agli articoli 727 (detenzione di animali in condizioni incompatibili ed abbandono) e 544-ter (maltrattamento e sevizie) del codice penale. La Procura della Repubblica di Caltanissetta ha già aperto un fascicolo in base agli accertamenti delle Guardie, mentre il GIP del Tribunale ha emesso un decreto di sequestro cautelare dell’animale, che probabilmente potrà essere convertito nella confisca definitiva in modo da assicurare una vita migliore alla cagnetta ed allontanarla da chi l’ha sinora maltrattata.
Anche in questo caso sono state applicate le nuove norme varate da Parlamento che recepiscono la Convenzione europea sulla tutela degli animali da compagnia. Con la pubblicazione della L. n. 201 del 4 novembre 2010, infatti, è stata resa esecutiva in Italia tale Convenzione che, tra l’altro, proibisce l’inflizione di “dolori, sofferenze o angosce ad un animale da com¬pagnia”; “Ogni persona che tenga un animale da compagnia o che abbia accettato di occu¬parsene sarà responsabile della sua salute e del suo benessere” e “deve provve¬dere alla sua installazione e fornirgli cure ed attenzione, tenendo conto dei suoi bi¬sogni etologici secondo la sua specie e la sua razza ed in particolare: rifornirlo in quantità sufficiente di cibo e di acqua di sua convenienza; procurargli adeguate possibilità di esercizio”.
Una fortissima arretratezza culturale è ancora presente nella nostra società, che considera gli animali come oggetti. Ne sono la dimostrazione le decine di casi di maltrattamento che sono state scoperte solo a Caltanissetta e nelle zone vicine dalle Guardie eco-zoofile di LIDA e WWF: solo nell’ultimo anno, durante appositi servizi di prevenzione e controllo presso garage, villette, fondi privati della periferia urbana, infatti, gli Agenti hanno documentato le arcaiche ed inaccettabili condizioni di detenzione dei cani padronali ma anche di caprette, conigli, polli, cavie, tortore ecc. Animali detenuti all’interno di baracche fatiscenti o sotto cumuli di rifiuti senz’acqua nè cibo ed in condizioni igieniche pessime; cani tenuti perennemente a catena con ripari di fortuna come fusti metallici ossidati, recipienti di eternit o in pieno sole; totale assenza di cure ed assistenza anche minima; tutti i parametri minimi di benessere palesemente violati.
Le Associazioni L.I.D.A. e WWF di Caltanissetta - riconosciute dal Ministero dell`Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare come enti di protezione ambientale a carattere nazionale – hanno già da tempo costituito propri nuclei di guardie particolari giurate (ai sensi del Testo Unico di Pubblica Sicurezza) addette alla vigilanza zoofile e di tutela ambientale, con riconoscimento del Prefetto. A tali Guardie Eco-zoofile è attribuito il compito di informazione, vigilanza e intervento per la tutela degli animali e dell`ambiente. Le Guardie Particolari Giurate volontarie della L.I.D.A. e del WWF rivestono la qualifica di Pubblici Ufficiali, Agenti di Polizia Amministrativa e, nei casi previsti, di Agenti di Polizia Giudiziaria. Per segnalare un reato contro gli animali o l’ambiente è possibile contattare il servizio di vigilanza eco-zoofila di LIDA e WWF chiamando i numeri 334/2332583 - 349/5750285 oppure scrivendo agli indirizzi e-mail lidacaltanissetta@fastwebnet.it e guardieambientali@sociwwf.it
Lida Caltanisetta