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9 gen 10 - Nei giorni scorsi ha avuto luogo una importante operazione di polizia giudiziaria ambientale da parte della Stazione dei Carabinieri di Caltanissetta che ha avuto come finalità la tutela del patrimonio faunistico, qualificato dalla legge come bene indisponibile dello Stato.
 
In un vicolo del centro di Caltanissetta i Militari dell’Arma hanno scoperto degli angusti locali adibiti alla detenzione di avifauna selvatica protetta. Quindi è scattato immediatamente un blitz sotto il coordinamento del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Caltanissetta, unitamente alle guardie zoofile della LIDA ed alle guardie venatorie del WWF.
 
Al momento dell’ispezione dei locali, davanti agli occhi del personale operante si è scoperta una vera e propria “centrale” clandestina nella quale da tempo si effettuavano illecitamente attività finalizzate alla cattura, all’allevamento ed alla vendita in maniera “professionale” di fauna protetta.  Decine di gabbie incolonnate erano appese alle pareti ove venivano detenuti, spesso in condizioni igieniche precarie, numerosi esemplari di canarini nonché di cardellini (Carduelis carduelis), specie selvatica della quale è rigorosamente vietata la cattura e la detenzione; alcune gabbie detenevano congiuntamente una canarina ed un cardellino in riproduzione con nidi artificiali, e veniva anche riscontrata la presenza di uova; scoperte due gabbite-trappola in legno e metallo a due scomparti: uno ove viene messo un uccellino vivo che funge da richiamo e l’altro, con uno sportellino a chiusura a scatto, per catturare altri esemplari selvatici. In un vano adiacente erano custodite ben 5 reti del tipo “prodina” lunghe molti metri, tradizionalmente utilizzate per la cattura abusiva di avifauna selvatica; dappertutto decine di gabbie di varie dimensioni unitamente a una notevole quantità di attrezzatura per l’allevamento di uccelli (beverini e mangiatorie); in una sacca di tela mimetica, inoltre, veniva rinvenuta una notevole quantità di attrezzature da uccellagione pronte all’uso: mazza, picchetti e corde per fissare e manovrare le reti di cattura ed un “ricevitore”, ossia un contenitore di legno basso e largo ove vengono stabulati e trasportati gli uccelli selvatici subito dopo la cattura in campagna. 
 
Dagli elementi raccolti, i Militari dell’Arma e le Guardie LIDA e WWF ritengono che l’operazione abbia permesso di stroncare un grave sistema organizzato e strutturato che prevedeva un florido commercio abusivo di animali protetti: oltre alla cattura allo stato selvatico, infatti, in quei locali canarini e cardellini venivano fatti riprodurre allo scopo di ottenere esemplari “ibridi”, non presenti in natura, destinati alla vendita. Si tratta di animali molto ambiti presso gli “allevatori amatoriali” che ne apprezzano i gorgheggi dei maschi e che, essendo incroci ottenuti con specie domestiche, consentono di aggirare la legge che protegge le specie selvatiche. La mole delle attrezzature da uccellagione e la perfetta organizzazione di strutture e sistemi scoperte durante il blitz, fa intendere che quel locale sia servito a consentire annualmente un traffico di molte centinaia di esemplari di avifauna selvatica! Al termine dell’operazione sono stati sequestrati dall’Arma n. 10 cardellini, affidati in custodia giudiziale alle Guardie Giurate zoofile e venatorie dei Nuclei provinciali di Caltanissetta della LIDA e del WWF, appositamente autorizzate dall’Autorità giudiziaria; sotto sequestro penale anche le reti da uccellagione, le gabbie-trappola e tutta la copiosa attrezzatura usata per la cattura di fauna. Il responsabile di questa vera e propria “centrale abusiva di uccellagione” è stato identificato dai Carabinieri e deferito alla Magistratura: si tratta di un giovane disoccupato residente a Caltanissetta.
 
A suo carico gli investigatori hanno contestato diverse ipotesi di reato di cui alla Legge n. 157/1992 ed alla Legge n. 189/2004, relative rispettivamente alla tutela della fauna selvatica e contro il maltrattamento. In particolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale nisseno per le seguenti fattispecie criminose: reato di uccellagione (sanzionato con l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino a 2.059,00 euro); detenzione di specie particolarmente protette (sanzionato con l’arresto da due a otto mesi o l’ammenda fino a 2.059,00 euro); uccisione di animali senza necessità (reclusione da tre mesi a diciotto mesi); reati di maltrattamento di animali (reclusione da tre mesi a un anno o multa fino a 15.000 euro.); detenzione di animali in condizioni incompatibili (sanzionata con arresto fino ad un anno o con l'ammenda fino a 10.000 euro).
Pochi giorni fa, le Guardie giurate in servizio presso i Nuclei provinciali di LIDA e WWF, unitamente ai Carabinieri ed alla Guardia della Riserva naturale “Monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale” Giacinto Milazzo, hanno proceduto alla liberazione in natura dell’avifauna sequestrata: presso il fiume Imera sono infatti state aperte le gabbie e gli animali hanno riacquistato la libertà. In allegato foto dell’operazione.       
           
LIDA – LEGA ITALIANA DIRITTI DELL’ANIMALE                       
Ente di protezione ambientale e protezione animale
(Decreto Ministero Ambiente del 26/05/87)                                            
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