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CAGLIARI: MALATA DI SCLEROSI SFRATTATA PER I CANI
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31 MARZO 2011
46ENNE MALATA DI SCLEROSI: "SFRATTATA PER I MIEI CANI"
CAGLIARI - Gli animalisti di internet sono in rivolta contro Assemini, il comune di 27.000 abitanti in provincia di Cagliari, dove vive Marcella L. («Il mio cognome no, per favore, non voglio essere compatita»). La storia è semplice: un anno fa,
Marcella ha ricevuto lo sfratto dalla casa dove vive, danneggiata da un nubifragio, e ha iniziato subito a cercarne un’altra dove trasferirsi con Cesare e Kaky, i suoi cani.
Una situazione sostenibile se Marcella, quarantasei anni e divorziata, non fosse
affetta da sclerosi multipla e non tirasse avanti con i 616 euro messi insieme faticosamente tra la pensione d’invalidità,
gli alimenti dell’ex marito e il sostegno che le hanno riconosciuto per la sindrome bipolare sviluppata dopo aver scoperto la malattia.
Il suo lavoro di segretaria presso uno studio legale è andato perso quando i sintomi hanno cominciato ad essere invalidanti, così come la patente.
La mamma, che vive a Cagliari, è anziana e assistita da una badante.
Tutto quello che le resta sono i suoi cani, e non immaginava di dover affrontare un altro nemico: l’indifferenza.
Con la somma a sua disposizione, infatti, Marcella non ha molto da scegliere sul mercato immobiliare, ma da quando ha iniziato a smistare le inserzioni su “Il Baratto”, il giornalino di annunci della Sardegna, si è vista opporre netti rifiuti da tutti i proprietari. Il motivo? Niente cani, ci dispiace. «Cesare ha undici anni ed è con me da quando aveva quindici giorni» ci ha spiegato in lacrime «È affetto da artrosi e portarlo a spasso per cercare di mantenerlo in forma mi spinge a reagire alla mia malattia e a muovermi io stessa, che ormai ho difficoltà anche a salire le scale. Kaky, che ha cinque anni, è praticamente la mia ombra, mi osserva e capisce che sto male. Non riesco nemmeno a pensare di separarmi da loro.
Non è servito a nulla giurare che sono tranquilli, che non hanno mai fatto danni in casa e non sporcano
».
Ora, per Cesare e Kaky si prospetta un futuro in canile
, dove, secondo la signora Marcella, il primo troverà di sicuro la morte, perché:
«Quando mi è capitato di doverlo lasciare in pensione per un viaggio, si è rifiutato di mangiare fino al mio ritorno».
Come molti, Marcella ha lanciato il suo appello su Facebook chiedendo che gli venga segnalato un alloggio dalle sue parti – non può allontanarsi dagli assistenti sociali che la seguono – ma dove il proprietario accetti anche Cesare e Kaky, oppure che qualche anima buona si prenda cura di loro permettendole di visitarli di tanto in tanto.
«Farei qualsiasi cosa, pur di non abbandonarli in un canile».
E immediatamente, gli internauti hanno iniziate a mandare lettere al sindaco di Assemini per cercare una soluzione insieme.
Ora, tutti sono in attesa che il web faccia il suo ennesimo miracolo.
Debora Attanasio
LEGGO
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