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CAGLIARI: IN PRIGIONE PER L'UCCISIONE DI UN CANE
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Finalmente una gran bella notizia….
Applicazione della pena oggi ma il fatto risale al 12 ottobre del 2008, quando
un professore universitario di Cagliari di 40 anni, Antonino S., si è vendicato contro un condomino
, in un modo davvero spropositato oltre che ingiusto e oltremodo crudele.
Giorgio Giambroni, ha riportato che da tempo esistevano problemi tra il docente e tutti i condomini: ben 350 denunce nei suoi confronti per danni a macchine, campanelli e cortile per vendicarsi di avere incontrato opposizione a sue decisioni o proposte in sede di riunioni. Poi il 12 ottobre, l’ennesima visita di S. ai Carabinieri per spiegare le sue ragioni contro i condomini che, a suo dire, l’anno preso di mira, non produce nulla se non
aumentare la sua ira che decide di sfogare questa volta in modo diverso.
Giambroni aveva due cagnoline: la mamma, meticcia di diversi anni, e la figlia Travanera di 10 mesi, che di solito legava con una catenella perché non si allontanasse dalla casa in sua assenza. Proprio questo, che doveva tutelarla da pericoli in strada e nel vicinato, non le ha dato scampo.
L’individuo l’ha strattonata per staccarla dalla catena e poi sbattuta ripetutamente sul muro
, mentre la madre gli si gettava contro per aiutare la figlia, purtroppo inutilmente,
poi salito con la poverina agonizzante sullo scooter, l’ha gettata ancora viva in un vicino cassonetto.
” Racconta Gabriella, una vicina che ha assistito alla scena dalla finestra e che gli ha intimato di fermarsi urlando a squarciagola ma senza essere ascoltata dall’uomo.
Questa allora ha avvertito i Carabinieri che giunti sul posto gli chiedono cosa sia accaduto e lui dice che la cagnolina gli è “caduta” dallo scooter.
Ma perché poi avrebbe dovuta portarla sullo scooter? E caduta dove? Nel cassonetto?
Lì infatti la trovano ancora agonizzante dopo le percosse subite e la corsa dal veterinario si rivela inutile e muore dopo poco.
Nei confronti di Antonino S., ancora in stato di libertà, parte una denuncia per furto e maltrattamento di animali, l’Enpa si costituisce parte civile. Viene firmata un’ordinanza di custodia cautelare:
ritenuto socialmente pericoloso,
è ora rinchiuso a Buoncammino, la casa circondariale di Cagliari.
Questo è il primo caso in Italia: finalmente in carcere per il reato di maltrattamento su animali, un giorno memorabile e traguardo fondamentale per tutti gli animalisti che hanno combattuto l’approvazione e l’applicazione della
legge 189
che ha
innalzato le sanzioni e prevede anche la condanna al carcere fino a tre anni per chi maltratta, tortura e uccide gli animali di affezione come cani e gatti.
La legge c’è: basterebbe solo farla rispettare!
Elena
www.gattopoli.it
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