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CACCIA, FUCILI AI SEDICENNI E SPARI CONTRO CANI E GATTI. L’ENPA: “FERMA OPPOSIZIONE” 
 
Non hanno patente di guida o diritto di voto, e sono ancora soggetti alla patria potestà; eppure tra qualche settimana i sedicenni italiani potrebbero vedersi riconoscere dalla legge il diritto a imbracciare il fucile – non un giocattolo, ma un’arma vera e propria capace di stroncare una vita nel giro di poche frazioni di secondo – se il Parlamento Italiano, in un lampo di buonsenso, non respingerà la controriforma del senatore Orsi che affossa la legge 157/92 “norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio”.
 
Lo stesso relatore, forse preoccupato per le conseguenze delle norme introdotte, stabilisce alcuni limiti al “diritto di doppietta”, né sufficienti né efficaci. “Consigliamo al senatore Orsi di approfondire quel fenomeno complesso che è l’età evolutiva - commenta la Protezione Animali –. Se già adesso è diffuso l’allarme per alcuni comportamenti a rischio dei nostri adolescenti immaginiamo cosa potrebbe accadere con il fucile tra le braccia?”
Altrettanto gravi le norme del provvedimento che prevedono, non solo lo sterminio della fauna selvatica, ma anche l’abbattimento di animali inselvatichiti; categoria, assolutamente opinabile, in cui rientrerebbero anche cani e gatti. Cosa determina l’inselvatichimento? Un felino o un cagnolino sono forse selvatici per il fatto di non essere chiusi dentro casa?
 
Secondo Orsi, assolutamente sì: un micetto che, in “libera uscita” dalla cuccia, passeggia per un campo diventa così una pericolosissima belva da fucilare, seduta stante. Un rischio che i nostri cani e i nostri gatti correrebbero di sicuro, magari vicino alla loro casa, dal momento che una anacronistica norma del codice civile ancora oggi riconosce ai cacciatori il privilegio di entrare sui terreni privati.
“Ci opporremo a questo provvedimento con tutte le nostre forze – prosegue l’Enpa – e con tutti gli strumenti offerti dalla legge. Siamo decisi a tutelare la salute e benessere dei nostri connazionali: non vogliamo che l’Italia diventi un immenso campo di tiro a segno; non vogliamo che alle famiglie italiane, costrette a schivare i pallini, sia negato il diritto di godere di un bene collettivo quale il patrimonio ambientale; non vogliamo che gli animali d’affezione siano condannati a morte; non vogliamo che gli animali selvatici siano massacrati per puro divertimento.
 
(23 febbraio)
  
enpa.it

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