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BAGNI DI LUCCA: CANE MUORE CON LA PADRONA NEL TENTATIVO DI SALVARLA
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Cane eroe: vuole salvarla, muore con lei
Bagni di Lucca, fatale un corto circuito: la donna, 79 anni, è svenuta per il fumo. L’animale ha fatto di tutto per svegliarla
BAGNI DI LUCCA.
Lì trovano in terra, uno vicino all’altra. Morti nel cuore della notte, asfissiati dal fumo causato da un corto circuito all’impianto tv.
A S. Gimignano di Controne, Erasmo, splendido esemplare di
Chow Chow di otto anni, ha cercato di salvare la sua padrona, Maria Rosa Ursella, una vedova di 79 anni, ma non ce l’ha fatta
. E allora ha preferito morire con lei.
Nella notte fra venerdì e sabato, Erasmo si accorge subito del pericolo e abbaia alla padrona, per svegliarla. Continua fino a quando la pensionata, in camicia di notte, non si mette in piedi. Ormai, però, la casa sta andando a fuoco e un fumo denso e nauseabondo sta invadendo la stanza. L’aria è irrespirabile. Subito le mancano le forze e
Maria Rosa crolla davanti alla porta della camera da letto. Erasmo non fugge. Non cerca scampo, non l’abbandona. Qualche ora dopo quando i vigili del fuoco, con maschere antigas e idranti, riescono a superare la coltre di fumo e varcano la soglia della camera, trovano cane e padrona a pochi metri l’uno dall’altra: vicini e morti.
La tragedia si abbatte alle 2 di notte su S. Gimignano di Controne, borgo con un centinaio d’anime a otto chilometri da Bagni di Lucca. Si conoscono tutti in paese e la tragica fine di Maria Rosa e del cane di famiglia colpisce l’intera comunità. Anche per come si svolgono i fatti. Venerdì sera, nell’abitazione a due piani - ora dichiarata inagibile e completamente devastata dalle fiamme - Maria Rosa è sola con il cane. La figlia Cinza Besozzi e il marito,Paolo Pisani, che lavorano nel panificio di famiglia, poco inclini a uscire la sera, cedono all’invito di amici che li vogliono a Lunata a giocare a burraco. Le figlie della coppia, di 27 e 19 anni, sono fuori con le amiche. Maria Rosa, però, è tranquilla: Erasmo è una guardia del corpo. «Qualche giorno fa - racconta il genero - è arrivato in casa un assicuratore. Per poco il cane non lo sbrana.
Erasmo era pronto a difendere la nonna sino all’ultimo respiro
».
Venerdì, dunque, la pensionata, appassionata di musica,accende la tv per seguire il festival di Sanremo. Ma le prende sonno e così, prima del verdetto sui giovani talenti, spegne l’apparecchio e va in camera da letto. Si mette in camicia da notte, spegne la luce, si addormenta.
Di lì a poco scoppia l’inferno
. Stando a quanto appurato dai pompieri, nella camera della figlia e del genero, accanto a quella della pensionata, avviene un corto circuito. La spia del digitale terrestre e quella del televisore rimaste accese da giorni provocano il surriscaldamento di un cavo e causano il principio d’incendio. Lentamente, i
l fumo invade la stanza da letto e il fuoco devasta la camera.
Il calore è talmente elevato che si fondono i gioielli di famiglia, tre chili d’oro .
Il cane intuisce il pericolo e prova, invano, a salvare l’anziana. All’una e venti i coniugi Pisani rientrano.
Vedono il fumo fuoriuscire dalla porta d’ingresso. Paolo Pisani sale le scale, sfonda la porta d’ingresso e viene investito da un’ondata di fumo, ma non demorde. Mette a repentaglio la propria vita per salvare la suocera, mentre la moglie grida invano il nome della madre. Con un l’estintore dal panificio e coprendosi il volto con un panno bagnato, Pisani entra in casa e vede il fuoco. Cerca lo stesso di arrivare alla camera della suocera o almeno fino al bagno per aprire una finestra e far uscire il fumo. Ma è tutto inutile. Il calore e l’aria irrespirabile gli impediscono di proseguire. Rischia di crollare a terra svenuto, ma riesce a ritrovare l’uscita. I pompieri da Lucca arrivano un’ora dopo perché è impossibile essere più celeri.
Usano gli idranti per raffreddare l’ambiente, ma nella stanza d’ingresso il fumo è arrivato sino al soffitto e c’è il rischio di crolli in mansarda. Con le maschere antigas,strisciando a terra, arrivano nella camera dell’anziana. È lì vicino alla porta trovano Maria Rosa e il fido Erasmo.
di Luca Tronchetti
Il Tirreno
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