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Moncalvo - 04/04/2009 - Il periodo è sempre lo stesso come pure la tecnica. Bocconi avvelenati lasciati presumibilmente sul ciglio di strade di campagna, dove possono transitare cani a passeggio. L’obiettivo sembra essere quello di eliminare proprio i cani che escono dai propri recinti e non solo.
Lo scorso anno la moria di cani aveva interessato, proprio all’inizio della primavera, quella stessa zona tra Casorzo e Grazzano, individuata con i confini dell’Azienda Faunistica Venatoria locale. Diversi cani ci avevano rimesso la vita, colpevoli solo di essere passati, magari con il padrone a breve distanza, nel punto dove era stato sistemato un boccone letale (in alcuni casi era stato a base di stricnina). Quest’anno gli episodi non solo sembrano solo ripetersi ma intensificarsi.
  
La denuncia viene da diverse famiglie di Grazzano, in particolare abitanti nella zona di Cascine Napoli. In poche settimane sono stati sette i cani improvvisamente morti. E i padroni, decisi a far luce sulla storia, hanno in alcuni casi persino disposto l’autopsia: «È un rischio continuo per i cani ma anche per le persone: basta pensare a cosa potrebbe succedere se il boccone andasse nelle mani di un bambino» avvertono spaventati gli abitanti della zona. Per questo le richieste di aiuto agli enti preposti alla sicurezza si sono moltiplicati.
E il sindaco di Grazzano Rosaria Lunghi ha ricevuto numerose segnalazioni in Municipio con richiesta di intervento: «Abbiamo segnalato il caso – spiega il sindaco - al Settore Caccia della Provincia affinché sia al corrente della situazione ed intervenga». Questo è il periodo dei “piccoli” della selvaggina e qualcuno ha ipotizzato che i cani in campagna (nelle zone faunistiche) possano aver dato disturbo magari a chi pratica l’attività venatoria. «Se così fosse si potrebbe pensare alla comminazione di multe per i proprietari dei cani che invadono le aree faunistiche ma non di certo alla pena di morte per il cane» aggiunge il sindaco Lunghi.
 
Ma i casi di Grazzano non sono isolati e non sembrano soltanto legati ai cani. In queste ultime settimane altri animali fra cui gatti sono stati trovati senza vita (senza apparenti cause naturali o di scontri con autovetture) in aperta campagna o nelle vicinanze di abitazioni anche nella zona di Moncalvo e Castelletto Merli. E di fronte a questi casi c’è chi sta meditando alcune soluzioni: ad esempio delle ronde per vigilare su chi frequenta quelle strade e lascia i bocconi avvelenati.
 
Claudio Galletto
ilmonferrato.it

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