giugno 2009 - Un patentino per le gattare. Un vero e proprio tesserino di riconoscimento, per sancire i diritti e i doveri di chi si prende quotidianamente a cuore i randagi- soprattutto gatti- in città, dando loro da mangiare, provvedendo alle loro cure e alla sterilizzazione delle micie.

 È l’ultima novità, a Rapallo, voluta dal consigliere con incarico alla Tutela degli animali Carlo Bagnasco. «A Rapallo le colonie di gatti randagi sono molto nutrite e ci sono circa quindici gattare - afferma il consigliere Bagnasco- e il patentino stabilirà diritti e doveri.

 
Il primo dovere è portare via le ciotole o i pacchettini di cibo quando i randagi hanno finito di sfamarsi. Questo, per evitare che il cibo lasciato lì possa attirare altri animali, come i topi, o creare sporcizia. Il tesserino, poi, servirà soprattutto a riconoscere ufficialmente queste persone: chi vorrà dare il cibo ai gatti, potrà quindi rivolgersi direttamente alle “gattare ufficiali”. Sempre e solo con queste figure riconosciute, il Comune lavorerà su più fronti,come quello della sterilizzazione delle gatte delle colonie». Il censimento dei gatti randagi a Rapallo verrà fatto a breve (proprio con il prezioso contributo delle gattare) dall’ufficio Igiene del Comune, con la responsabile Ileana Corea. «L’istituzione del patentino sarà uno strumento utile anche per monitorare continuamente la situazione, con le informazioni prese dalle stesse gattare riconosciute» continua Bagnasco. Fra le “gattare” storiche, a Rapallo, c’è Assuntina Scettro, referente per la città del movimento nazionale Una (Uomo- Natura-Animali) che, da più di 25 anni, si occupa della colonia dei gatti randagi di San Michele di Pagana (con più di una ventina di randagi).

 

L’introduzione del patentino, secondo Assuntina Scettro, che spesso sfama i gatti con la figlia Lucia, è un’ottima novità. «Un riconoscimento ufficiale per le zoofile e gli zoofili che si prendono cura dei randagi è molto positiva- afferma – perché spesso ci troviamo davanti alla diffidenza e, a volte, alle cattiverie di alcune persone che arrivano a gettare dalle finestre perfino delle secchiate d’acqua sui gatti, per allontanarli. C’è chi grida agli zoofili che è proibito dare da mangiare ai randagi, a volte arriva a insultarli. E pensare che, in queste colonie, ci sono molti gatti abbandonati per la strada da persone senza scrupoli». Per le “gattare”, l’impegno economico non è da poco: «E’ un costo, sì- ammette la signora Scettro- ma la cosa più difficile è riuscire a catturare le gatte per portarle a sterilizzare alla Asl in via Venezia o negli ambulatori privati. Come dico sempre, invece di andare dal parrucchiere, o a fare compere, o chiacchierare con le amiche preferisco dedicare il mio tempo agli animali».

Con l’entrata in vigore del patentino, solo le gattare riconosciute potranno dare da mangiare ai randagi con tempi e modalità concordati con lo stesso Comune. «Il legame che si instaura con questi animali è fortissimo- conclude la signora Scettro- e servirebbe da parte di tutti più amore. Che fastidio danno? Nessuno, poveri animali. Anzi: a San Michele, con la colonia dei randagi, dei topi si è persa la semenza».

Intanto, Ayusya, associazione di protezione della vita chiede aiuto. Lancia un appello per favorire le adozioni (anche a distanza) e per ottenere un aiuto economico che consenta ai volontari di assistere nel modo migliore gli ospiti del rifugio di San Colombano Certenoli. Ospiti che negli ultimi giorni sono nettamente aumentati a causa di alcuni nuovi arrivi.

Ayusya si può aiutare con versamenti sul conto postale 12028163 oppure con una donazione diretta presso la merceria Gilda di piazza Roma, a Chiavari. Uno speciale appello è rivolto a volontari che possano ospitare animali.

 
Informazioni al 349/1594899.

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