10 novembre 09-Roma - Ho accompagnato una gattara doc nella città militare dove lei si cura di una numerosa e sparsa colonia di felini malgrado le sue condizioni fisiche ed economiche più che critiche. Ovviamente nessun aiuto istituzionale, solo iter burocratici infiniti che le mettono il bastone tra le ruote. Infatti, benchè esista una norma del regolamento che conceda di ritirare gli avanzi delle mense, aspetta da mesi il relativo permesso. E' tra l'altro una pratica etica ma, si sa, tra lo strombazzare degli annunci e la vita reale c'è un abisso profondo.

 

Li chiama per nome e solo da lei corrono, sono agitati, inquieti, selvatici in gran parte, difficili da curare e da sterilizzare. Riceve i pochi aiuti da privati ed associazioni, anzi coglierei l'occasione per lanciare un appello ai romani in zona: potete lasciare un obolo, anche 1 euro, al negozio GattoMatto di via Pietro Venturi in zona Portuense. Veronica e Bruno, responsabili LAV per i felini, potranno ricevere aiuti anche piccoli per M.Grazia. Gli aiuti non bastano mai perchè si dà il caso che gli animali mangino tutti i giorni.  Inutile dire con quanto amore e attenzione siano seguiti e, se possibile, anche curati.

 

La gattara doc è angosciata dal fatto che oltre alle patologie di cui "gode" si dovrà operare e non si trova, anche a pagamento,   un volontario che possa sostiuirla per quel periodo. Di certo trovare un'altra persona  abbastanza libera, di sana costituzione fisica, con questa dedizione non è facile.

 

Un caso come tanti in cui la pietà si paga con l'ostilità, la derisione, a volte rischiando l'incolumità personale, una riflessione sul nostro grado di civiltà. Ben lontano da ciò che auspicava Gandhi.  
 
Nicoletta