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Non credo nelle coincidenze, ma nel destino.
 
Ieri pomeriggio, dopo essere stata dal dietologo, ho deciso di tornare a casa a piedi malgrado ci fosse un'afa soffocante. E proprio per questo motivo, invece di percorrere la solita strada, giunta nei pressi della mia zona ho preso una scorciatoia che passa davanti ai locali della Questura.
Naturalmente il mio occhio allenato ha captato subito la presenza di un gatto sotto un'automobile, l'ho chiamato e quando si è sporto ho visto che era molto magro. Avevo con me, come di consueto, due scatole di umido e ne ho subito aperta una per lui, versandone il contenuto direttamente sul marciapiede perchè avevo scordato i piattini.
 
Il micio, un rossino chiaro, si è precipitato a mangiare con furia, e stavo già meditando il modo di tornare in seguito a portatargli altro cibo quando ho sentito un miagolio insistente provenire dal giardino della Questura. Mi sono affacciata attraverso le inferriate e ho visto un gattino sui tre mesi, sporco e malandato. Aveva una fame pazzesca, e letteralmente gridava sentendo l'odore del cibo. Dopo vari tentativi di afferrarlo dall'esterno, sotto gli occhi dei poliziotti di guardia e di alcuni passanti, tutti indifferenti, ho attirato l'attenzione di una signora, che si è fermata a parlare con me. Entrambe abbiamo constatato che il micio appariva denutrito e con l'addome gonfio e che il luogo, piuttosto trafficato, non appariva un ambiente adatto per lui.
Alla fine ho chiesto ai poliziotti se potevo entrare un attimo nel giardino per cercare di prenderlo e quelli, per tutta risposta mi hanno che dovevo chiedere al piantone all'interno dell'edificio.
Così ho fatto, ma il gattino continuava a sfuggirmi.
 
La signora ha domandato ai poliziotti se il piccolo mangiava regolarmente e quelli, con un sorrisetto, hanno risposto cHe se era là da mesi evidentemente ci doveva essere qualcuno che gli dava del cibo.
Premesso che in quel posto ci sono soltanto uffici e che mi sembrava discretamente improbabile che quelli del bar si occupassero di lui, ho chiesto a uno dei poliziotti se poteva darmi una mano a catturare il gattino, così me lo sarei portato via a casa.
Avreste dovuto vedete la sua espressione di compatimento per me quando si è negato, adducendo scuse nebulose! A parte che qua la delinquenza è praticamente inesistente e già le forze dell'ordine hanno ben poco da fare, ma in quell'istante si stava beatamente dirigendo verso il bar, quindi...
Per fortuna l'altra signora si è soffermata tutto il tempo necessario, e dopo un proditorio agguato son riuscita ad afferrare il micio per la collottola.
Non avendo con me il trasportino e dato che il gattino non se ne sarebbe rimasto buono buono tra le mie braccia, ho svuotato il contenuto della borsetta in una busta di plastica e ce l'ho infilato dentro, chiudendo poi ermeticamente la zip perchè non fuggisse.
Morale della favola: son tornata a casa di corsa, tutta sudata per il gran caldo, con una borsetta miagolante!
Una volta a casa ho liberato la creatura, che per quanto spaventata dal nuovo ambiente, si è trovato davanti crocche, bocconcini, e un piattino di polpa di pesce. Nonchè l'acqua.
Era morto di sete
perchè come prima cosa si è svuotato mezzo recipiente, poi era tenerissimo il suo modo di andare da un piatto all'altro, quasi incredulo.
Non sapeva decidere cosa assaggiare per prima, povera bestia...
 
Quando si è saziato ( deve essersi fatto fuori quasi 400 gr. di umido in un botto ) l'ho preso sulle ginocchia e l'ho controllato.
Gli si contavano le ossa, e la pancia era grossa e dura. Il pelo, poi, era sporco, unto di olio di motore e pieno di lappe e forasacchi.
Che soddisfazione quando ha iniziato a fare le fusa... Mi guardava intimidito, facendo la pasta, e mentre lo accarezzavo ho pensato che ci dev'essere proprio un angelo custode dei gatti che provvede a mettere sulla loro strada un umano gentile quando hanno bisogno di aiuto.
L'ho chiamato Ivàn.
Non so se potrò tenerlo, dato che sarebbe il trentunesimo e a casa cominciamo a stare strettini...
Di certo per ora lo rimetto in sesto: cibo,vermifugo e vaccini, poi vedrò se affidarlo a qualcuno che mi garantisca di trattarlo come un principino.
Dopo un inizio di esistenza così precario merita il meglio dalla vita. Stasera tornerò dove l'ho trovato, armata di acqua e crocche, per vedere quanti gatti vivono là e garantire loro almeno dei pasti sicuri.
 
Queste cose mi fanno male al cuore. Vedere situazioni di disagio simili e l'indifferenza totale davanti alla fame. Di certo quei poliziotti, tutti giovani, abbronzati e coi capelli ingellati, avevano ben presente la situazione, ma la cosa non li tocca minimamente. Anzi, mi hanno guardata con compatimento come se fossi una pazza quando hanno visto che mi sono caricata Ivàn e l'ho portato via.
 
Tant'è... ormai ci sono abituata allo scherno.
Ma meglio pazza che schifosamente egoista.
 
Miao a tuttI i lettori di Gattopoli  ^__^
Dany

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