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Cara Elena,
 
ho appena aggiornato la mia home page di facebook, e cosa trovo davanti a me..una orribile storia di strafottenza, di egoismo, di cattiveria umana. L’ennesima. Proprio su uno dei link da Gattopoli pubblicati,  era lì, anzi, erano lì, inermi e indifesi una cagna e suoi piccoli..ormai addormentati per sempre..
Ho letto l’articolo a pezzi..non ce la faccio, è troppo per me, che sono appena diventata mamma. Ho immaginato, ho sentito la disperazione di quei cuccioli indifesi in cerca di calore, di cibo..che non sono mai arrivati. Mi si accappona la pelle, leggendo “i cuccioli sono stati trovati ancora attaccati alle mammelle”, non ho parole, solo lacrime di amarezza.
 
Forse, legare la cagna, incinta, dentro casa prima di partire, è stata un’idea peggiore dell’abbandono. Forse l’abbandono, per quelle anime innocenti, sarebbe stato una via di salvezza. Ma l’egoismo, la strafottenza dell’uomo non hanno alcun limite..Non avrei mai potuto immaginare una situazione peggiore dell’abbandono, contro cui tanto si lotta. Invece, eccola qua: una donna parte per le vacanze, e che vacanze, fregandosene nella maniera più assoluta della sua cagnetta, la sua compagna che avrebbe dato la vita se ce ne fosse stato bisogno, per lei… vita di cui Olivia ha privato lei e i suoi piccoli. Non è incoscienza. Non è delinquenza. E’ qualcosa di più, qualcosa di indefinibile…è cattiveria, strafottenza allo stato puro. E chi “sentiva”, si limitava a sentire, non ad ASCOLTARE.
Ma come si fa? Come si fa ad avere un cuore così di pietra, da non portare aiuto a delle anime innocenti, vittime dell’assurdità umana? Io non ce la faccio, veramente, sono stanca di leggere notizie del genere. Mi hanno sempre insegnato che chiudere gli occhi di fronte agli orrori del mondo, e, questo, scusatemi tanto, è un orrore, è segno di omertà. Ma a volte, dico io, sarebbe meglio non vedere, perché purtroppo non si può fare nulla se non sperare che non esista al mondo un’altra persona del genere. Il che, purtroppo, è un’utopia. E allora, perché devo per forza andare a leggere queste storie, per poi sentirmi male, piangere e chiedermi “perché”?
 
Mi rispondo da sola: perché so che è giusto sapere, perché “sapere” è la base di ciò che insegnerò a mia figlia, che oggi ha 3 mesi e dorme inconsapevole dello schifo che dovrà vedere quando crescerà e sarà in grado di capire..E io dovrò essere lì pronta ad insegnarle che non tutto è “male”, c’è anche “bene” e questo potrò farlo, solo se oggi sono disposta ad affrontare il problema, piuttosto che far finta che non c’è. La cattiveria e l’egoismo esistono purtroppo. Non si possono evitare, ma se ognuno di noi insegnasse ai propri figli che fanno parte del “male”, chissà, magari, si potrà sperare in un mondo migliore. Ma per questo, non dovremo mai chiudere gli occhi.
 
E quindi, adesso, non posso fare altro che sfogarmi qui con voi, che condividete la mia stessa passione, i miei stessi pensieri e potete capire perché piango di fronte a storie come questa.
E spero che nel cuore di questa donna si apra uno spiraglio per “ricordare” di avere ucciso quelle povere anime. Perché le ha uccise lei, non il freddo e la fame.
 
Eleonora, da Catania.

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