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Oggetto: Locri, niente più cibo ai gatti del cimitero

Cara Elena, sono Simonetta,  volontaria di un gattile di Forlì e da sempre amante dei gatti. Ci siamo copnosciute per il caro Bigazzi....
 
Quando ho letto la new di stamani mi si è stretto il cuore, sia come mamma che come amante dei gatti e non solo. La storia, ben più triste, mi ha rammentato mio padre venuto a mancare nel 1998.
 
I miei genitori abitavano a Forlì e soprattutto mio padre mi ha trasmesso l'immenso amore che io nutro, non solo per i gatti, ma per tutti gli animali ..... per coloro che non hanno abbastanza voce per farsi sentire. Noi siamo sempre stati una famiglia - mamma, mio padre e 4 fratelli - un po' strana, ma  molto, molto unita. A poca distanza dalla nostra abitazione c'era, e c'è ancora, ma adesso è profondamente cambiato, un cimitero di campagna che a mio padre ricordava il cimitero dove era sepolta la nonna Lucia di carducciana memoria, con gli alti cipressi, immerso nella più totale quiete.
Fin da quando eravamo piccoli io e i miei fratelli abbiamo sempre sentito parlare di questo cimitero, perchè mio padre,  diceva sempre che avrebbe voluto essere sepolto lì una volta morto per una ragione molto semplice. Pur non essendo affatto credente - non ti sto a dire le sue teorie, dal di qui appunto una famiglia un  po' strana - diceva sempre che una volta  morto voleva essere sepolto lì, in terra, perchè così poco distante da  casa avrebbe potuto sentire ancora discorrere la sua amata moglie, i suo adorati figli e i suoi adoratissimi nipoti.
Non ridere, mio padre era così. Diceva che non avrebbe mai potuto privarsi dei nostri discorsi, del nostri bisticci, delle nostre e soprattutto delle mie risate cristalline. Inoltre i miei cani, che anche lui adorava,  lo sarebbero venuto a trovare.
 
Io replicavo che non sarebbe mai morto, ma ad 84 anni il momento è arrivato. Non ti dico lo strazio di quel giorno, ti dico solo che fino al momento del trapasso, avvenuto in casa, assieme noi, i miei due cani - Clio e Pisi - sono sempre stati con lui, sul suo letto. Se tentavo di mandarli giù mi diceva "lascia stare, cosa vuoi che facciano" Mio padre mi ha trasmesso, ripeto, il grande amore che ho per gli animali: lui li considerava nostri compagni di vita e il suo cammino era stato accompagnato da tanti animali.
 
Ti potrei raccontare tanti episodi sul suo amore per gli animali: ti basti questo. Mio padre l'8 settembre era militare in Jugoslavia, era operatore di ripresa, filmava cioè la guerra. Aveva quattro piccioni viaggiatori, ebbene per non farli cadere in mano ai tedeschi che da li a poco lo avrebbero catturato, preferiì ucciderli e seppellirli per non farli cadere in mani ai tedeschi che li avrebbero poi mangiati. Questo perchè se anche li avesse liberati, sarebbero ritornati. Su questo episodio, mio padre scrisse anche un libro, forse per attenuare il dolore della sua scelta. Una volta morto, esaudimmo le sue volontà, fu sepolto nel cimiterino di campagna e ogni giorno i miei cani lo andavano a trovare: io lasciavo i cani all'entrata del cimitero e loro senza che io dicessi nulla si fiondavano sulla tomba di mio padre, ti giuro anch'io sono poco credente ma era proprio così.Tutto questo per diversi mesi, fino a quando ...... ricevetti una lettera niente di meno che dal Vescovo.
  
Nella lettera mi si contestava il mio comportamento, il mio contravvenire alla leggi di polizia mortuaria che vieta l'ingresso degli animali dei cimiteri. Si era scomodato persino il vescovo! Nel cimitero c'era un degrado unico, siringhe di drogati che avevano scelto il cimitero come ritrovo, preservativi usati, visto che il cimitero non chiudeva mai, montagne di fazzolettini usati che naturalmente nessuno si preoccupava di raccogliere, ma al signor vescovo davano fastidio i miei cani, piccoli -uno shitzu e un bastardino di tre chili - e non tutte le altre schifezze. Naturalmente ho smesso di andare al cimitero con i miei cani, ma il disgusto per questa storia è rimasto.
 
Quindi capisco benissimo la signora Carbone e le sono vicino, col cuore e con la mente. Non capisco però le persone che hanno paura dei gatti (ma cosa sono pantere?) o che si sporcano con i loro escrementi: non sono mica cani la cacca i gatti la coprono!
E' solo cattiveria gratuita o meglio come dico io è la guerra fra poeri, visto i tempi che corrono! E' proprio  vero più conosco gli animali meno amo gli umani! Non si rispetta neanche il dolore di una madre, rimasta priva dell'affetto del figlio in maniera così barbara. Oltretutto ci possono essere soluzioni alternative, tipo ricoverare i cani in una struttura, oppure costruire idonei ripari fuori dal cimitero, che però il sindaco non ha prospettato.
 
Sono idealmente vicino alla signora Carbone, l'abbraccio con tutta la stima ed il rispetto che merita e spero tanto che le associazioni animaliste  la possano trovare e trovino presto una soluzione decente.
 
Un abbraccio sentito anche a te, cara Elena che ogni mattina, col tuto sito rendi meno gravosa la mia giornata ed il mio lavoro.
 
Baci
Simo
 

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