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Cara Elena,
 
mi chiamo Eleonora e ricevo puntualmente le newsletters di Gattopoli, che leggo con molto interesse, ma soprattutto, spesso e volentieri, con tanto dolore e con le lacrime agli occhi. Oggi, non so perché, ho deciso di scrivere questa mail, perché, spero, possa essere pubblicata. Voglio dire alcune cose, che per quanto possano sembrare pura retorica, mi vengono dal cuore, e spero che nel cuore della gente possano arrivare.
Leggo ogni giorno di gattini abbandonati come immondizia, in sacchetti di plastica ben chiusa, buttati in un cassonetto qualsiasi insieme con la spazzatura. Capita più spesso di quanto si dica attraverso i canali di informazione. Ho riflettuto tante volte per capire perché questo gesto: non sarebbe più semplice lasciarli in una scatola davanti una villa, davanti casa di qualcuno, davanti uno studio veterinario? Beh, ho dedotto qualcosa di più crudele del semplice abbandono. Lasciarli chiusi in una busta di plastica, consci della fine che faranno, non è solo abbandono: è far finta che non ci siano mai stati, che non sia successo nulla. Li metti nel cassonetto insieme all’immondizia, nessuno li vedrà mai, nemmeno chi compie il gesto stesso, seppellendo, con i rifiuti, anche la propria coscienza. Nessuno mi vede, nessuno lo sa, nessuno saprà mai, e per me non sarà mai successo niente, tanto chi se ne frega, in fondo sono solo gatti, con tanti che ce n’è in giro..
 
Però oltre al diavolo, esistono anche gli Angeli e Dio, che non proteggono solo gli esseri umani, ma tutte le loro creature. E anche se le emergenze sono tante, e qualcuna, ahimè, può sfuggire pure a loro, indirizzano qualcuno che con determinazione e senza pensarci due volte si getta nel cassonetto per recuperare quelle povere animelle, la cui unica “colpa” è essere venuti al mondo.
Non succede solo con i gatti, anche con i cani, chiaro. E con qualsiasi essere sul quale l’uomo può affermare la propria forza. D’altronde, c’è gente che abbandona i neonati nei cassonetti…
 
Ma questo è solo il minimo di ciò che accade quotidianamente. Questo è senso di onnipotenza, di disprezzo verso la vita , che domina l’uomo, che si sente forte, che dice “con tutti i problemi che ci sono, non posso stare a pensare a cani e gatti”. Ma posso dire che la mia vita sarebbe vuota, senza i miei piccoli pelosi. Quando sono triste, quando mi sento sola, ci sono sempre loro, vengono mi danno i bacetti con il musino, mi fanno le fusa. E non perché hanno fame, il cibo a loro non manca mai: piuttosto non mangio io e passo a loro. Io capirei perché non ho cibo, ma loro no, non possono immaginare che il supermercato è già chiuso, o che il cane ha infilato il muso nella busta dei croccantini e li ha finiti..
 
I miei gatti mi seguono ovunque io vada, dove sono io sono loro. Sono incinta, sono entrata al 5° mese, e sono negativa alla toxoplasmosi. Potete capire bene, come ginecologo, suoceri e fidanzato, hanno iniziato a fracassarmi un cervello: e ora con questi gatti che fai?
 
Faccio quello che ho sempre fatto, continuo a curarmene, ci sono, ci sono sempre stati, li ho usciti io dal ventre della loro mamma, tutti e 7. Sono i miei piccoli, come figli. A luglio mi sposo e andrò a vivere in un’altra casa: ma 2 di loro, quelli più abituati a stare in appartamento, quindi che non soffriranno dentro casa, verranno con me. Gli altri 5 resteranno nel mio giardino e continueranno a stare lì, se ne prenderanno cura i miei e io verrò sempre a trovarli. Non sarà come essere io presente, lo so già. Loro ne soffriranno: quando io manco da casa qualche giorno, loro in giro non si vedono. Tornano quando torno io. E sebbene io dica che non posso più permettermi di prenderne altri, se ne trovo uno bisognoso, lo porto con me, vado dal veterinario, passo giorni e giorni in quello studio, i cui dottori splendidi, svolgono il loro lavoro con dedizione e passione: proprio come qualsiasi medico dovrebbe essere.
E andiamo ai “problemi” più comuni: la toxoplasmosi NON E’ UN PROBLEMA GRAVE. La toxo si prende quando tocchi le feci dei gatti, e poi metti le mani in bocca: gesto che le persone con un minimo di senso dell’igiene, non fanno! La toxo è più facile prenderla quando mangiate le carni al sangue, o le verdure “sciacquate”, ma non lavate bene. E’ importante non prenderla, ma non prendetevela con i vostri mici, per ignoranza e vecchie credenze.  Un raffreddore felino, non è contagioso, così come non lo sono le pulci: le pulci possono passare all’uomo SOLO SE NON C’E’ un ospite animale. E in ogni caso, non fanno nulla, solo una piccola puntura di insetto, che prude, come per una zanzara. E le pulci spesso le portiamo noi da fuori! Non solo i gatti e i cani! Esistono comunque gli antiparassitari in farmacia!
 
E le gravidanze indesiderate..beh quelle sono evitabilissime: una sterilizzazione costa 120/150 euro in media. E’ verissimo, sono soldi: ma se avete un animale in casa, così come potreste decidere di avere un figlio, non credete che meriti cure e attenzioni? Altrimenti, NON PRENDETELO. Se non procedete alla sterilizzazione…non abbandonate i cuccioli, si trova una soluzione, con internet, con il passaparola…i primi 2 mesi i cuccioli stanno sempre con la mamma e non danno alcun fastidio! E a due mesi sono già pronti per essere adottati!
 
Non prendete animali in casa, per accontentare i capricci di vostra figlia, convinta che curare un animale, sia come nel mondo dei nintendogs o dei tamagoci.. questi giochi NON SONO EDUCATIVI. Creano false concezioni, nei bambini.  E i genitori, educate i vostri figli al rispetto per il prossimo, ove per prossimo, si intende anche il gatto randagio, o il cane zoppo..Per un bambino, vivere con gli animali, è uno stimolo per la crescita. Egli impara il rispetto, impara a prendersi cura degli altri. E cresce più sano, perché sviluppa meglio e più precocemente il sistema immunitario.
Avere un animale in casa, significa averne la responsabilità: non si può pretendere di avere o regalare il peluche e poi all’occorrenza, abbandonarlo. A proposito di sterilizzazioni, alle ASL, in molte se non in tutte, le città italiane, lo fanno gratis, bisogna solo informarsi!
Un cane, o un gatto, o qualunque animale, si ammalano, prendono il raffreddore, o malattie più gravi NON TRASMISSIBILI ALL’UOMO. Ma vanno comunque curate, perché anche un banale raffreddore, può diventare una causa di morte, se trascurata: può infiammare le vie respiratorie, dare il via libera a virus. Può anche non succedere, ma perché rischiare? Se tuo figlio avesse la febbre, e di febbre influenzale, oggi, non si muore mica, non compreresti l’antibiotico? Non lo porteresti dal medico?
Se non siete disposti o se pensate che sia un gioco da niente, avere un animale in casa, non lo prendete. Meglio niente.
 
Quando vedete i randagi in giro, non è detto che siano pronti ad aggredirvi: non guardateli negli occhi, non camminate di spalle e non fate movimenti bruschi. Andate via lentamente e con indifferenza. Non vi faranno niente. Se aggrediscono, lo fanno per difesa. O per  fame..ma la fame, si può eliminare: gli animali sono molto più socievoli dell’uomo. Un po’ di pane, o gli avanzi del pranzo, possono rappresentare l’inizio di un’amicizia, l’inizio di un rapporto di fiducia, il cane non soffre la fame, non ha motivo di aggredirlo. E se un cane è malato, è pazzo? E perché, non ci sono gli uomini malati di mente, che vanno in giro ad ammazzare e violentare donne e bambini? Eppure non si pensa alla loro soppressione: vanno in carcere e vengono “curati”. Forse un cane non ha questo diritto?
 
Probabilmente molti penseranno che sono sciocchezze, le mie e mi scuso per essermi dilungata.
Ma io sono solo stanca di leggere di gattini appena nati chiusi nei sacchetti o di cagnetti maltrattati per il puro gusto sadico di divertirsi.
 
Il vero malato, qui, è l’uomo.
 
Eleonora, Catania.

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