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"Buon anno a chi ama i gatti..."
 
Giovanni B.
per Gattopoli
   
Tratto da I gatti “fuori”- Gattoterapia
 
Oltre ai nostri, ci sono i gatti fuori, i randagi.  A loro pensa, nelle nostre città, un esercito apparentemente disgregato ma in realtà straordinariamente efficiente: l'esercito gattaro.
 
Attenzione: alla gattara si associa di solito l'immagine di una signora di età avanzata, vestita in modo dimesso, appesantita da sacchetti di plastica contenenti cibo, e dall'aria ora furtiva, ora insospettita, ora indisponente.
Errore!
L'esercito gattaro non solo comprende membri di entrambi i sessi, ma di tutte le età e le estrazioni sociali e culturali.
 
La stampa ha recentemente accennato al gruppo di parlamentari che a Roma solidarizzano nelle formazioni gattare indipendentemente dall'appartenenza ai diversi schieramenti politici. I gattari hanno famiglie, amici, professioni; anzi, talvolta non vedono l'ora di andare in pensione per dedicarsi di più alla loro attività.
E, poi, sono gli esempi illustri: Anna Magnani, immortalata da Fellini nella scena conclusiva di Roma mentre sta per uscire di casa per andare a nutrire randagi; lo scrittore ceco Bohumil Hrabal, che quotidianamente partiva dalla sua abitazione alla periferia di Praga per raggiungere la sua birreria preferita, e strada facendo distribuiva cibo ai gatti...
 
(Il bello è che ai gatti non importa niente se chi offre loro il cibo è un attore miliardario o una cassiera del supermercato. Lo accettano da tutti con democratica imparzialità e soprattutto senza deferenze.)
Diventare gattaro è consigliabile per una serie di motivi.
 
Il primo è di ordine salutistico.
Uscire tutti i giorni, che piova, tiri vento, nevichi o ci siano quaranta gradi, e passeggiare con un nobile scopo tempra il fisico e il morale: i gattari sono dei modelli di disciplina, affidabilità e puntualità.
 
Il secondo è di ordine sociale.
A dispetto di quanto si può pensare (« Quella signora, poverina, non ha nessuno, i gatti sono la sua sola compagnia » oppure « Se l'unica sua soddisfazione sono i gatti randagi, dev'essere mezzo matto ») un gattaro non è mai solo, perché l'esercito gattaro si organizza in rete territoriale.
 
A ogni componente è assegnata una zona, ma tutti si parlano, si telefonano, si scambiano i turni e organizzano le sostituzioni; se il supermercato tal dei tali fa uno sconto sulle scatolette, il gattaro di quel quartiere prowederà ad avvertire i colleghi dell'occasione, e ad acquistarne per tutti.
 
GATTOTERAPIA gli esercizi Salani Editore ISBN 8884516099 pag. 48
 


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