Carissimi,

 
ho trovato il vostro sito web per caso e ho "divorato" con vivo interesse le vostre pagine.
Ho sempre amato gli animali (non solo i gatti). Ed ho sempre avuto il desiderio di averne almeno uno a cui dare tantissimo amore, sperando di riceverne sempre altrettanto.
Ho avuto, nella mia vita, diversi mici che mi hanno amato come pochi essere umani hanno fatto, perché ho sempre rispettato il loro carattere, il loro modo di essere autonomi e un po' - a volte - solitari. Vorrei, sperando di non annoiarvi, raccontarvi la storia del mio amatissimo Poffilo.

 
Nel mese di febbraio di quest'anno, desideravo donare un cucciolino di gatto ad una mia tirocinante. Confesso di non amare molto l'acquisto degli animali, proprio perché di abbandonati in cerca di amore e famiglia ce ne sono tanti. Così, ho contattato una associazione locale che conosco bene (gli Amici degli Animali) ed ho chiesto loro se avevano un micio che desiderava una famiglia. Non si sono fatti attendere: in poche ore mi hanno segnalato la presenza di un micio ferito nell'Ambulatorio del dott. Lizio (sanpietrovet.it). Mi sono precipitata, con un nuovissimo trasportino, dal medico che lo teneva con tanto amore.
Così, lì, ho conosciuto quello che poi ho chiamato Poffilo.

 
Aveva una zampa ferita, da poco operata poiché - con ogni probabilità - era stato investito.
Per motivi lunghi qui da spiegare e non per colpa sua, la mia tirocinante è riuscita a tenere a casa sua il micio pochissimi giorni. Così, ho deciso (ed è stata una bellissima scelta!) di portarlo e tenerlo a casa mia.
Per un lunghissimo mese, abbiamo portato il piccolo Poffilo tutti i giorni e per due volte al giorno dal dott. Lizio dell'Ambulatorio San Pietro Vet, facendogli medicare la ferita che aveva e per la quale era stato operato. Il dott. Lizio è stato una persona splendida e davvero molto professionale. Indicandoci passo dopo passo ciò che accadeva e quale poteva purtroppo essere l'esito. Infatti, purtroppo, il micio non aveva più alcuna sensibilità alla zampetta anteriore destra. Il rischio era quello che potesse mangiarla, perché la sentiva estranea a lui. E così, purtroppo, è inziato... Rifiutava la zampa, la mordeva, non sopportava di avere "appeso" qualcosa che doveva trascinarsi. Era spesso triste, non giocava, né saltava davanti al cibo o ai giochini come tutti gli altri gatti. Era proprio triste, demotivato. Unica scelta appariva quella di amputare la zampetta, per non rischiare di vederla mangiucchiata. Così, un bel giorno, abbiamo deciso di fare questa scelta. Ho sofferto moltissimo quel giorno e per altri 5 a venire. Avevo paura di averlo mutilato, di avergli tolto senza il suo permesso quello che gli apparteneva. Lo guardavo, piangevo e lo coccolavo.

 

E mi sentivo terribilmente in colpa. Il dott. Lizio, in questo periodo, mi è stato molto vicino sottolineando più e più volte che in realtà avevamo fatto un bel regalo al piccolo Poffilo, anzi due: avergli dato una famiglia e avergli tolto una cosa che in realtà lui non voleva. Mi aveva consigliato di pazientare ancora qualche giorno che avrei visto risultati positivi. Ed effettivamente la sua "profezia" non è stata smentita. In meno di una settimana il piccolo Poffilo ha ripreso una vita serena, salta a più non posso (smontandomi allegramente la casa), gioca con palline e altri giochini, sta bene, miagola, cerca i suoi padroncini, fa le fusa, è - lo posso dire a gran voce - un gatto davvero felice.

 
Quel senso di smarrimento che vi era nei suoi occhi e che lo faceva sempre stare su una sedia senza volersi alzare mai è completamente sparito. Adesso salta sui cuscini delle sedie, sui divani, sui letti, dovunque gli è possibile :-) E' un gatto felice di stare con la sua nonna, con la sua mamma e con la sua zietta.

Vi mando delle foto, spero di fare cosa gradita.
Lui è il mio piccolo e adoratissimo Poffilo! :-)

 

Giulia Carmen Fasolo
Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

P.S. 1^ foto: quando aveva la zampetta ferita;
2^ foto: scattata qualche giorno fa...
3^ foto: mentre dà un bacino alla nonna checca :-)