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La Cat’s Paw Nebula è una vasta regione di gas e polveri. Rappresenta una delle più attive nursery di nuove stelle dell’intera Via Lattea
 
La Cat’s Paw Nebula. A prima vista parrebbe un’enorme impronta di una zampa di gatto sul velluto nero del cosmo, ma, per quanto ci siano ancora tanti fenomeni non spiegati e qualcuno forse insondabile, sembra improbabile che il felino terrestre abbia qualcosa a che fare con questa splendida immagine. Come spesso accade, l’uomo tende a riportare in schemi noti strutture ignote e casuali.
 
Il Wide Field Imager (WFI), lo strumento montato sul telescopio MPG/ESO di 2,2 metri dell’Osservatorio di La Silla, in Cile, ha ottenuto una nuova e spettacolare immagine della nebulosa “Zampa di Gatto”, una nube di gas incandescente localizzata a circa cinquemilacinquecento anni luce nella direzione della costellazione dello Scorpione. Si tratta in realtà dell’elaborazione di diverse fotografie ottenute utilizzando filtri blu, verdi e rossi, e uno speciale filtro che fa passare solo la luce dell’idrogeno incandescente.
 
NGC 6334 fu scoperta dall’astronomo britannico John Herschel, durante un viaggio in Sudafrica. Gli studi più recenti hanno mostrato che la nebulosa è una fitta regione di gas e polveri, posizionata vicino al centro della Via Lattea, che contiene complessivamente diverse decine di migliaia di stelle, una vera e propria nursery spaziale. Le nubi di gas nel mezzo nascondono brillanti stelle blu di recente formazione (hanno avuto origine negli ultimi milioni di anni) che sono decine di volte più massicce di una stella come il nostro Sole. È anche noto che nella nebulosa sono presenti numerose stelle di piccola massa, il cui studio è reso difficoltoso dalla presenza di polveri stellari.
 
La caratteristica più significativa dell’immagine è la bolla rossa in basso a destra, che viene interpretata come l’espulsione di materiale ad alta velocità da parte di una stella giunta al termine del suo ciclo vitale.
 
Nella foto la nebulosa appare rossa perché la sua luce blu e verde viene dispersa e assorbita in modo più efficiente dal materiale che si colloca tra la nebulosa e la Terra. La luce rossa proviene prevalentemente dall’idrogeno incandescente irradiato dalle giovani stelle.

fantascienza.com

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